sabato 15 maggio 2021

ALESSIA GIULIMONDI: "SIAMO TUTTI FASCISTI"

 


Siamo tutti fascisti.

Ogni volta che rispettiamo una regola sapendola inutile, siamo fascisti.

Ogni volta che abbiamo messo davanti la nostra paura, siamo stati fascisti.

Ogni volta che rimarremo a casa per paura della multa, saremo stati fascisti.

Questo è il vero fascismo, quello per cui scendiamo in piazza ogni 25 aprile gridando contro la bandiera di partito del momento, credendo di compiere qualche eroica prevenzione al fascismo.

Siamo degli sciocchi, incapaci di riconoscere i veri pericoli che nella storia evidentemente non si manifestano sempre nello stesso modo.

Siamo degli ottusi, pronti ad abusare ingenuamente della parola rivoluzione e quando ci è richiesta abbiamo pronto un arsenale di "buon senso" per il quale possiamo anche procrastinare. Ci scandalizziamo dei genocidi e dei massacri del passato, mentre noi saremmo stati i primi ad avallarli, rimanendo in silenzio. Avremmo fatto il saluto romano e avremmo acconsentito nel silenzio alle deportazioni, esattamente come oggi lasciamo che i malati muoiano da soli: una barbarie mai vista su questa terra che pure ne ha da vendere. E non rispondetemi che non è opportuno paragonare, perché sarebbe un altro modo vergognoso di addormentare le coscienze e ritornare nella calda tana del nostro quieto vivere.

Mi dispiace deludervi, e il dispiacere è sincero, ma nessuno di noi sarebbe stato un partigiano.

Le strade alle 22.30 sono vuote da mesi perché la maggior parte di noi ha solo paura di una multa: quantomeno abbiamo la decenza di riconoscere che mai saremmo andati a combattere sulle montagne.

A tutti noi che ci lamentiamo dell'assurdità di certe regole e poi le rispettiamo, che percepiamo perfettamente l'insensatezza della maggior parte delle situazioni che sperimentiamo, che non abbiamo un reale motivo per temere per la nostra salute: stiamo contribuendo al disfacimento del tessuto sociale, all'omicidio della democrazia, o a quel poco che ne rimaneva.

Non lo scrivo con rancore, ma con tremendo dolore e nessuna speranza che alcuno possa capire. Probabilmente vi sentirete solo offesi, perché questo sappiamo fare, offenderci tutto il tempo, stizzirci per il fastidio che qualcuno ci abbia fatto notare che la nostra piccola vita non è solo nostra, che le piccole ragioni che guidano le nostre decisioni si esplicano in una ragione più grande e di per sé superiore che è il movimento storico. Non saranno le nostre singole, finite ragioni ad essere giudicate, ma il moto universale che ne scaturisce. Siamo responsabili di questo moto, di questo incessante susseguirsi di catastrofi e fallimenti. Siamo responsabili dell'inettitudine sociale che stiamo dimostrando, ne siamo responsabili di fronte ai nostri discendenti, quelli che saranno costretti a scatenare guerre domani perché noi rimaniamo zitti oggi.

Spero in zero "mi piace", perché non generano movimento alcuno, ma in qualche privata e onesta riflessione.

Emiliano dice che il mio problema è che ho troppa fiducia nel genere umano.

Credo abbia ragione.

Alessia Giulimondi

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