sabato 29 maggio 2021

FABRIZIO GIULIMONDI: “LETTERA AGLI STOLTI”

 



Vi stanno per mandare in zona bianca. Vi stanno per togliere le regole. Dopo, pare, toglieranno anche l’uso delle mascherine all’aperto. Vedo già i volti tesi, se non disperati, di alcuni. Alcuni pochi? No, credo alcuni molti. Molti vivono da tempo – facendo finta di esserne adirati, essendone, invece, ben contenti – ristretti da regole assurde, cui hanno aderito con sollecitudine, sino alla delazione di coloro che osavano ancora credere nella libertà (che impudicizia! Credere nella libertà!).

Ora come farete?

Eh! Come farete?

Come farete a vivere senza regole? Nessuno vi dirà quante persone potete ospitare in casa. Come farete? Andare in giro senza indossare la mascherina? Come farete a mostrare il vostro volto come esseri umani liberi? Come?  Ne sarete ancora capaci o rimarrete, nella vostra cupa stoltezza, rassicurati dalla vostra prigione facciale, dal vostro chador sanitario? Come farete a stare vicino a persone senza contare i centimetri che vi separano? Ma come farete ad uscire la sera (ma uscirete?) senza che qualcuno vi dica – come quando avevate 15 anni – a che ora rientrare?

Come farete? Orsù! abbiate la compiacenza di dirmi, miei adorati stolti immaginari, come farete a vivere così, senza che nessuna autorità governativa vi dica come vivere. Vivere senza il “come vivere”: ne sarete capaci?

Dai ammettetelo: in cuor vostro sperate in un altro lockdown! A tanti poveretti il lockdown ha fornito certezze granitiche. Vi dicevano come, quando e per quanto tempo potevate pisciare e voi rispondevate: “Grazie di dirci come dobbiamo pisciare, ci state salvando da IT, voi sì che ci amate!”. Anche il tiranno orwelliano amava il servo che non sapeva quanto fosse servo. Ed ora, questi pazzi, questi scriteriati, dopo che vi hanno fatto vivere ben più di un anno in una ovattata, confortante paura, prendono e vi liberano, così, senza riguardi, senza un poco di pietà. Andare in giro facendo quello che volete senza regole: è intollerabile! La libertà è roba da irresponsabili!   Le regole vi hanno reso sereni, schiavi, ma sereni. Non possono togliervele così, senza una consultazione fra i tanti terrorizzati che popolano l’Italia. D’altronde le dittature servono esattamente a questo: rendere le persone libere da quel fardello inutile quanto fastidioso che ci crea tanti problemi. Voi starete pensando alla libertà. No, miei cari stolti, alludo al Pensiero.  

Nel film “Il giorno della civetta” l’Umanità è suddivisa in “uomini, mezz'uomini, ominicchi, ruffiani e quaquaraquà”. Gli uomini di ieri ci hanno dato la libertà, i quaquaraquà di oggi una illusoria sicurezza di salute, mentre domani, vaccino o no vaccino, l’Ossuta ci attende, lo stesso, a braccia aperte.

Cari stolti, continuate a non pesare, campate meglio.

Un abbraccio.

Fabrizio Giulimondi  

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