Questa notte a Los Angeles sono stati conferiti i prestigiosissimi premi Oscar e sul film Lincoln ha prevalso Argo di Ben Affleck, sulla vicenda degli ostaggi americani nella ambasciata U.S.A. a Teheran.
Ne ripropongo la recensione da me scritta e pubblicata qualche settimana fa su questo blog , ricordando che già al tempo ne auspicavo la vittoria.
Buona lettura!
Fabrizio Giulimondi
Ne ripropongo la recensione da me scritta e pubblicata qualche settimana fa su questo blog , ricordando che già al tempo ne auspicavo la vittoria.
Buona lettura!
Fabrizio Giulimondi
“Argo”, un vero action movie di impronta classica holliwoodiana come non se ne vedevano da molti anni sul grande schermo (l’altro che mi viene in mente è Apollo13), di Ben Affleck con Bryan Cranston, Ben Affleck, Michael Cassidy, Taylor Schilling, la cui visione è obbligatoria per la straordinaria dinamicità, per la tensione che cresce e monta ogni minuto di più sino ad esplodere negli ultimi minuti, oltre per i contenuti commemorativi e didattici che ricordano, specie alle nuove generazioni, cosa hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora, in termini di minaccia per l’Occidente, le teocrazie islamiche (non dimenticando che proprio i questi giorni il parlamento egiziano sta varando la nuova costituzione - dopo la c.d. primavera araba - che assume la sharia come fonte primaria di diritto).
La trama si sviluppa introno agli eventi realmente verificatisi all’interno della ambasciata statunitense a Teheran, capitale dell’Iran (l’antica Persia, dal 1 aprile 1979 denominata Repubblica Islamica dell'Iran a seguito di referendum popolare), nei mesi successivi alla partenza per l’esilio dello Scià e l’arrivo al potere nel 1979 degli Ayatollah, ossia degli esponenti più importanti del clero sciita (la componente islamica più diffusa in Iran), e della loro guida spirituale suprema Khomeyni( 1902-1989).
La storia del film si snoda attraverso il movimento rivoluzionario iraniano, iniziato nel 1978 e poi affermatosi nel gennaio del 1979 con la partenza in esilio nella terra d’Egitto dello Scià e il trionfale ritorno il 1 febbraio a Teheran dell'Ayatollah Khomeini. Il 22 ottobre 1979 lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi si reca a New York per essere sottoposto ad un trattamento contro un grave tumore che lo assediava. Il 1 novembre 1979 l'ayatollah Khomeini invitò la popolazione a manifestare contro gli interessi degli americani, indicati col nome di "Grande Satana" e di "Nemici dell'Islam".
Il 4 novembre 1979, alle ore 6.30 del mattino, un gruppo di circa 500 studenti assaltò l'ambasciata degli Stati Uniti nella capitale della neonata Repubblica (ndr le ambasciate, i consolati e le residenze private degli ambasciatori e dei consoli sono, per diritto pattizio e consuetudinario internazionale, territorio extraterritoriale, ossia non appartenenti al territorio dello Stato ove insistono, bensì a quello di cui essi fanno parte).
Gli occupanti-sequestratori, rabbiosi, spietati e invasati fedeli dell'Islam (che i lingua araba vuole dire Sottomissione), sono efficacemente interpretati nella pellicola, molto simili ai barbuti talebani afgani raffigurati nell'opera letteraria e cinematografica Il cacciatore di aquiloni e nei romanzi Mille splendidi soli e Le rondini di Kabul.
Gli occupanti-sequestratori, rabbiosi, spietati e invasati fedeli dell'Islam (che i lingua araba vuole dire Sottomissione), sono efficacemente interpretati nella pellicola, molto simili ai barbuti talebani afgani raffigurati nell'opera letteraria e cinematografica Il cacciatore di aquiloni e nei romanzi Mille splendidi soli e Le rondini di Kabul.
Sei persone tra quelle che al momento dell'attacco si trovavano all'interno dell'ambasciata (circa una sessantina) riuscirono a fuggire ed a trovare rifugio nella residenza dell’ambasciatore del Canada: il film racconta proprio la loro complessa, pericolosa, ingegnosa e turbinosa liberazione, avvenuta il 28 gennaio 1980, grazie al coraggio, alle capacità ed all’intuito di un agente della CIA (che per questo ricevette la intelligent star, la più alta onorificenza nei ranghi dei servizi segreti americani) che riuscì ad entrare a Teheran, fingendosi un produttore cinematografico di Hollywood e, a far scappare dall’Iran i sei, sotto le mentite spoglie di componenti di una troupe colà giunti solamente in quei giorni, al fine di effettuare un sopralluogo per la realizzazione di un film di fantascienza intitolato Argo (siamo negli anni di Star Wars e Star Trek).
Gli ostaggi dell’ambasciata, dopo 444 giorni di vessazioni di ogni tipo e false fucilazioni (in una Teheran che vedeva ogni giorni decine di vere fucilazioni, veri impiccati penzolanti dalle gru, vere e bestiali torture e vere - e ancora perduranti – abolizioni dei diritti umani, specie delle donne e delle minoranze etniche (pensiamo ai curdi oggetto di una sorta di genocidio), furono finalmente liberati il 20 gennaio 1981, poche ore dopo l’elezione del nuovo presidente repubblicano Ronald Reagan, dopo la pessima prova data dalla Amministrazione del presidente democratico Jimmy Carter durante tutta la gestione della crisi e, in particolare, dopo il drammatico fallimento dell’operazione militare Eagle Claw il 24 aprile 1980, dove persero la vita anche otto soldati americani.
Argo è candidato all’Oscar e, certamente, merita di vincerne a profusione!
Fabrizio Giulimondi
Fabrizio Giulimondi
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