“Quella sera dorata” di Peter Cameron (Gli Adelphi), romanzo
sentimental-intimistico che si legge agevolmente in poche ore, da cui è stato tratto l'omonimo film di James Ivory, merita il
neologismo di aemozionale: l’alfa
privativo dinanzi l’aggettivo emozionale è
dovuto alla assenza di autentiche emozioni, nonostante la trama della storia narrata.
Un ragazzo di ventotto anni (Omar Razaghi), ricercatore
universitario destinatario di un assegno di ricerca, è spronato dalla insopportabile fidanzata (Deirdre)
ad andare direttamente in Uruguay per convincere la stravagante famiglia
di uno scrittore (Jules Gund) da poco scomparso, a rilasciargli l’autorizzazione
a scrivere la biografia sulla sua vita, dopo l’opposizione di un primo diniego per posta.
Lì Omar si imbatte nella moglie (Carolina) del defunto letterato, la
quale vive insieme alla di lui amante (Antes),
dalla quale egli aveva avuto una figlia (Porzia), oltre nel fratello omosessuale (Adam) e nel suo
convivente (Pete).
Le vicende che vivrà, la morte che quasi lo sfiorerà e il sentimento che nascerà nei confronti di Antes, cambieranno l’esistenza del protagonista che, finalmente, si sottrarrà alla sudditanza alla efficientissima Deirdre, muovendosi verso più appaganti obiettivi.
Fabrizio Giulimondi
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