“Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello (Girgenti 1867 –
Agrigento 1936), pubblicato “a puntate” su “La Fiera Letteraria” nel 1925 dopo
quindici anni di lavoro.
“Uno, nessuno e centomila”
assomma in sé elementi del romanzo introspettivo, della saggistica filosofica e
dei trattati psicoanalitici.
“Uno, nessuno e centomila” trasuda
continui richiami biografici e autobiografici del grande letterato italiano,
Premio Nobel per la letteratura nel 1934.
Le “stravaganze”
del protagonista Vitangelo Moscarda incarnano la malattia mentale della moglie di
Pirandello, che fu internata nel 1919 in
una casa di cura a Roma.
Vitangelo
Moscarda arriva a una convinzione che lo sconvolge: l’uomo non possiede una
identità ma è condannato a vivere le infinite personalità che gli altri gli
attribuiscono.
Il
percorso demolitorio della falsa, unica, identità che il protagonista
intraprende, appalesa nascostamente, come un fiume carsico, gli studi sulla
psicosi e sulla nevrosi che proprio in quegli anni Freud e Jung stavano
affrontando. Tutto il cammino è interpolato dalle teorie filosofiche esistenzialiste
di Heidegger e di Sartre.
“Uno, nessuno e centomila” è –
come commenta Giancarlo Mazzacurati in una edizione del
1994 curata dalla Einaudi – “una macchina narrativa che sbriciola la
trama in tanti sbalzi e andirivieni, soste riflessive, digressioni saggistiche
improvvise, soliloqui. Un fiume tumultuoso e straripante in cui si sviluppa la
lucida follia del protagonista”, un percorso di distruzione dell’”io” che viene chirurgicamente destrutturato, al pari di una
figura umana ad opera dei cubisti e dei surrealisti in pittura, delle sonorità
da parte di Stockhausen nella musica o di un corpo grazie all’astrattismo
scultoreo.
“Ai piedi del suo letto, con un aspetto a me
ignoto, e a lei impenetrabile, io stavo lì, naufrago nella sua solitudine; e
lei nella mia, là davanti a me, sul suo letto, con quegli occhi immobili e
lontanissimi, pallida, un gomito puntato sul guanciale e il capo arruffato
sorretto dalla mano.”.
Fabrizio Giulimondi
Nessun commento:
Posta un commento