Nel gruppo di Autori in attesa della cinquina per il Premio Strega 2016 v’è Eraldo Affinati con “L’uomo del futuro” (Mondadori), uno zibaldone poco convincente sulla vita, opere e idee del discusso e controverso don Lorenzo Milani (Firenze, 27 maggio 1923 – Firenze, 26 giugno 1967), che, nonostante gli sforzi, non commuove il lettore, attonito dinanzi all’affastellamento congestionato di notizie, scritti, lettere e opinioni del “priore di Barbiana”, dei suoi amici e detrattori. Mal si comprende la figura del sacerdote e la reale portata innovatrice o, secondo alcuni, rivoluzionaria, della sua scuola per giovani reietti, fra democrazia dei fini e atteggiamento monarchico assoluto nella docenza e nella gestione del centro, tra affidamento a Cristo del proprio corpo martoriato dalla malattia, critica feroce alla Chiesa senza rinunziare, però, alla obbedienza alla stessa e, non da poco, la vicinanza al socialismo reale ( inconsapevole – credo - dei suoi orrori).
Un
viaggio nella Toscana di ieri e di oggi, amata e vissuta da un don Milani che, se fosse quello
tratteggiato nel saggio, lascia basiti
per il disprezzo palesato nei confronti di chiunque non avesse in sorte povertà
e ignoranza.
Forse
un passaggio del lavoro riassume questa commistione fra nebulosità caratteriale
e possanza della personalità del
protagonista in abito talare: “Adele vide
con i suoi occhi che il prete di Barbiana
stava facendo la vera rivoluzione, non quelle fallite nel sangue del
Novecento, che avrebbero voluto cambiare i popoli tutti interi e finirono per
assoggettarli quasi più di quanto già non fossero, ma l’unica possibile, qui e
ora”.
Ai
posteri l’ardua sentenza.
Fabrizio Giulimondi
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RispondiEliminaCaro Fabrizio, non condivido il tuo giudizio su questo libro. Certo, rimane un'opera a tratti dispersiva, ma questo è l'altra faccia della medaglia della complessità della ricostruzione, fatta attraverso testimonianze ed esperienze. L'esperienza fondamentale è quella di Affinati (e della sua Città dei Ragazzi, con la predilezione per gli ultimi) e quella di molti educatori in giro per il mondo che, ciascuno a suo modo, si ispirano a don Milani. Dunque, non è una biografia completa, ma non credo proprio che volesse esserlo.
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