Il film
di Michele Placido (di cui è anche
sceneggiatore, soggettista e attore) - da
standing ovation finale con nodo alla
gola - “7 Minuti” ha un cast quasi tutto al femminile, che vede interpreti
neofiti e di lunga data tutte egualmente straordinarie: Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia (che richiama alla mente un
poco la grande Anna Magnani), Maria Nazionale,
Violante Placido, Clémence Poésy, Sabine Timoteo, Ottavia Piccolo, Anne
Consigny, Balkissa Maiga, Luisa Cattaneo, Erika D’Ambrosio.
Vera
nella sua autentica drammaticità, la pellicola racconta una storia che sarebbe veritiera
anche se non trattasse una storia accaduta realmente nel 2012 fra l’Italia e la
Francia.
Veri
i volti tesi, veri gli sguardi spauriti, vero il senso di smarrimento, di gioia
ed incredulità, vera la tensione dentro e fuori la fabbrica, vere le facce
smunte di undici operaie che devono decidere il destino proprio e di altre
trecento colleghe dinanzi ad una proposta dei nuovi datori di lavoro
apparentemente innocua: nei dettagli si nasconde il demonio.
Questa
opera, ambientata prevalentemente al chiuso fra le quattro mura di una stanza, è una scuola di recitazione dove la
finzione scenica si schiude alla quotidiana tragica realtà di centinaia di
migliaia di donne e uomini che devono cedere invisibilmente, lentamente ed
inesorabilmente diritti pur di tenersi uno straccio di lavoro che riconosca loro uno straccio di stipendio.
Michele Placido,
che mostra il lato attoriale della regia, mette in scena una piece teatral-cinematografica che
riprende la tradizione neorealistica italiana con un incisivo tocco del cinema
di Ken Loach.
Fabrizio Giulimondi
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