giovedì 17 novembre 2016

"LA SOLITUDINE DELL'ASSASSINO" DI ANDREA MOLESINI

La solitudine dell’assassino
I confini della patria interiore debbono essere presidiati…..se si apre una frontiera è per meglio conservarne il controllo, ma per permettersi un simile lusso serve una rete di spie agguerrite, spietate”.
La solitudine dell’assassino” di Andrea Molesini (Rizzoli) è un impasto di storie nel labirinto del passato dove fascino baudeleriano per l’omicidio, onore e amore idealizzato si baciano con viaggi introspettivi nell’anima umana, crogiolandosi fra Il vecchio e il mare e l’Odissea.
La solitudine dell’assassino” è un finto thriller che rappresenta solo l’occasione per compiere una analisi serrata della fragilità degli uomini, ossia proprio di quella fragilità che rende ogni persona un essere umano, che si barcamena fra gli inferi ed il Cielo.
La solitudine dell’assassino”, che affabula il lettore con costruzioni linguistiche fondate su fascinose composizioni di parole ed ardite aggettivazioni, è prosa e poesia, poesia e prosa, che inizia sonnecchiando per poi incedere con movenze sempre più pressanti, per esplodere e terminare lasciando il lettore con un dolce sapore amarognolo della presenza impalpabile di Carlo, una presenza che egli sentirà come reale nelle ore successive aver cessato di leggere.


Fabrizio Giulimondi

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