domenica 15 gennaio 2017

"IL MAESTRO DELLE OMBRE" DI DONATO CARRISI (LONGANESI)

Il “Padrone” indiscusso del thriller “colto” e venato di storicità, Donato Carrisi, è tornato nelle librerie con “Il maestro delle ombre” (Longanesi).
Come i casi letterari che lo hanno preceduto (“Il Suggeritore”, “L’ipotesi del male”, “Il cacciatore del buio” e “La ragazza nella nebbia”, tranne il primo, tutti recensiti in questa stessa Rubrica), “Il maestro delle ombre” cancella il passare del tempo, perché il lettore ne è risucchiato, immerso in una Roma oltre il tempo, oltre lo spazio, in una Roma galleggiante lungo una dimensione innominata. La Roma di Carrisi sotterranea e claustrofobica, una Roma magica, misteriosa ed esoterica, ora si ammanta di un clima apocalittico. Quarantotto ore di piogge torrenziali e vento violento si abbattono sulla Città Eterna, costringendo le Autorità ad un blackout elettrico e telematico di ventiquattro ore. Roma piomba nel buio e nel caos, in un epoca pre-moderna.
Nell’A.D. 1521, nove giorni prima di morire, una bolla di papa Leone X dispose l’obbligo che Roma non rimanesse “mai, mai, mai” al buio. Perché?
Che cosa è la Chiesa dell’eclissi? Chi è il Signore delle ombre? Chi sono il Vescovo, il Giocattolaio e l’Achimista?
Torture orripilanti. Omicidi terrifici e rituali. Ricatto.
Un’azione che si svolge fra il dedalo labirintico delle fogne di Roma ed i suoi splendidi palazzi aristocratici e papali, dove storie irraccontabili cercano di soffiare la verità ad orecchie che vogliono udirle.
Il Tevere esonda i tre punti della Città ed il morbo dilaga. Il morbo? Cosa è il morbo?
La narrazione ha come colonna sonora immagini cinematografiche che accompagnano la lettura del romanzo, in cui il lettore viene proiettato verso il dialogo fra la detective e Hannibal Lecter ne “Il silenzio degli innocenti” di Jonathan Demme, o balzato dentro le scene caotiche e demoniache del film di Dario Argento “La terza madre”.
E poi c’è lui. Marcus, il Cacciatore di buio.
C’è un luogo in cui il mondo della luce incontra quello delle tenebre…E’ lì che avviene ogni cosa: nella terra delle ombre, dove tutto è rarefatto, confuso, incerto. Io sono il guardiano posto a difesa di quel confine. Perché ogni tanto qualcosa riesce a passare…Io sono un cacciatore del buio. E il mio compito è ricacciarlo indietro”.

Fabrizio Giulimondi

Nessun commento:

Posta un commento