“La Befana vien di notte” di Michele Soavi fa alzare la testa alle
nostre tradizioni dopo moltitudini infinite di pellicole sul concorrente
nordamericano Babbo Natale.
Storia
simpatica con una grandissima “tuttofare” (attrice, cantante, one “woman” show) Paola Cortellesi, affiancata dall’onnipresente Stefano Fresi, oltre che da sei ragazzine e ragazzini, che
ricordano parecchio il gruppo delle “simpatiche canaglie”, protagoniste del cortometraggio
che dal 1922 al 1944 fu proiettato nelle sale cinematografiche statunitensi.
L’aria
fiabesca, natalizia e montanara, molto gradevole e suggestiva, si associa a
temi contemporanei come il bullismo a scuola, con qualche sbavatura di
indottrinamento ideologico di troppo come l’attento spettatore scorgerà.
Le
ricorrenti cinque ore di trucco per trasformarsi da maestra elementare nella
Befana ad ogni mezzanotte devono essere costate molto alla nostra
fantasmagorica Cortellesi.
Morale del film: l'unione fa la forza e il sopruso e la discriminazione disgregano.
Fabrizio Giulimondi
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