Di Niccolò Ammaniti – che Vi ricordo
essere l’Autore di un altro bel romanzo Io non
ho paura, da cui è stato tratto un interessante film di Gabriele Salvatores – ho letto anche una
raccolta di racconti Il momento è
delicato. Ammaniti sostiene che i racconti vanno scritti di notte, mentre i
romanzi di giorno: forse è per questo motivo che alcuni racconti di questa
raccolta sembrano descrizioni di incubi appena sognati dallo scrittore, incubi
che ricordano certe raffigurazioni pittoriche infernali del pittore fiammingo cinquecentesco Bosch.
Alcuni di questi scritti sono – mi
perdoni Ammaniti – acqua fresca senza né capo né coda; molti terminano con un
finale che non appare affatto la conclusione del racconto, bensì una frase
interlocutoria che attende di essere seguita da una altra e dal resto del racconto che poi avrà una sua
vera fine.
Tre sono i racconti che mi hanno coinvolto:
L’amico di Jeffrey Dahmer è l’amico mio, Sei
il mio tesoro, Apocalisse, racconto di due pagine e mezza ma geniale nella
intuizione in esso sottesa, oltre il prologo dell’Autore E se.
Vale la pena leggerlo.
Fabrizio Giulimondi
Nessun commento:
Posta un commento