domenica 26 agosto 2012

LEONIE


Léonie

Come preannunciato ho aggredito e letto, divorandolo letteralmente in due giorni, l’ultima fatica  di Sveva Casati Modignani Leonie (Sperling & Kupfer), autrice di molti romanzi da cui sono stati tratti anche film di successo, come Il cigno nero e Lezioni di Tango.
Ho approcciato il lavoro con una certa diffidenza dettata da un pregiudizio nei confronti del genere letterario familistico-sentimental-amoroso– apparentemente introspettivo e retrospettivo, dovendomi ricredere dopo qualche decina di pagine…e il libro è composto da 501 pagine!
Leonie è una bella e capace donna, madre di cinque figli (o di più?) e moglie di Guido Cantoni, appartenente ad una importante famiglia brianzola che da sola ha creato una grande azienda di rubinetteria, oltre ad opere di particolare rilevanza sociale e umanitaria come una casa (in realtà un hotel di lusso) per anziani e un asilo all’avanguardia.
Il capostipite e patriarca è Amilcare Casati, che da contadino e operaio ha  dato vita a tale attività. Amilcare è sposato con una donna che ama molto ma gravemente disturbata di mente. L’attività imprenditoriale passa ad uno  dei due figli della coppia Renzo Casati (l’altro è un  sacerdote), di grande rigore morale  e onestà, marito di Celina.
I due hanno un figlio, Guido (figlio?) marito della protagonista Leonie.
Guido però ha avuto un passato che viene celato  alla moglie e disvelato solo in un secondo momento; parimenti  Leonie ha un segreto che la conduce  tutti i solstizi di inverno, ossia il 22 dicembre di ogni anno,  a recarsi in un albergo  fuori del luogo di ambientazione  della narrazione (Villanova e il lago di Como).
In realtà piccoli e grandi segreti, piccoli e grandi misteri sono ubicati  dietro a tutti i personaggi protagonisti, coprotagonisti, comparse e figuranti  del racconto, che si sviluppa attraverso l’intrecciarsi  di silenzi e di “non detto” che  rappresentano il tessuto connettivo della esistenza della famiglia Cantoni.
Leonie  verrà a conoscenza lentamente di tutta la Verità che è dietro le tre generazioni dei Cantoni, che abbracciano  i drammi  della Prima Guerra Mondiale sino ai giorni d’oggi, mediante un  esplicito riferimento alla attuale crisi economica, finanziaria  e sociale.
Il libro è avvincente e  nulla è scontato! Lo stile è delicato e la scrittura fluente, anzi di rara facilità di lettura, tanto, ribadisco, che lo potrete divorare in poche ore…………si divorano le pietanze molto buone o no?

Fabrizio Giulimondi

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