martedì 18 febbraio 2014

"AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO" DI ALAN FRIEDMAN

Non amo molto i libri di cronaca, inchieste giornalistiche,  attualità,  politica, i libropanettoni alla Bruno Vespa, ma la mia curiosità era solleticata dalla lettura di “Ammazziamo il Gattopardo”, dell’editorialista e corrispondente economico statunitense Alan Friedman (Rizzoli), che, in affetti, qualche curiosità la soddisfa.
Il “Gattopardo”, ovviamente, è Silvio Berlusconi, “Male Assoluto” per alcuni e “Bene Assoluto” per altri.
Lo scritto, fra indagini documentate in mezzo ai Palazzi romani e milanesi e saggio macroeconomico, attraversa la Milano da bere, “Mani Pulite”, il crollo della c.d. “Prima Repubblica”, la discesa in campo del morettiano “Caimano”, l’emergere di Romano Prodi e del suo Ulivo, la crisi finanziaria mondiale del 2008 a seguito del crollo della Lehman Brothers a Wall Street, la crisi finanziaria europea e, a metà del 2011, l’entrata dell’Italia in una severa recessione. Lo studio di Friedman si concentra su questo ultimo periodo che vede l’ attivismo -  senza precedenti per un Presidente della Repubblica -   di  Giorgio Napolitano (rieletto Capo dello Stato per la seconda volta nell’aprile del 2013, evento mai verificatosi in Italia), attivismo borderline con il dettato costituzionale.
L’Autore racconta con testimonianze autorevoli e a trecentosessanta gradi, basate su video e registrazioni audio, il “retroscena” alle dimissioni di Berlusconi come Presidente del Consiglio (che aveva vinto massicciamente le elezioni nell’aprile  2008), presentate il 13 novembre 2011,  a cui è seguita la  nomina a Premier di Mario Monti in successivo 16 novembre (senza alcun passaggio elettorale).
A tale proposito interessante è l’ analisi di Piero Sansonetti, più volte direttore di quotidiani e noto commentatore e opinionista televisivo,  intelligente e arguto marxista mai pentito: ”Napolitano, come gran parte del vecchio gruppo dirigente comunista, non ha mai avuto un buon rapporto con la democrazia.”.

Fabrizio Giulimondi

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