“I segreti
di Osage County” di John Wells (prodotto da George Clooney),
ossia una intensa full immersion nella
più nobile, elevata e illustre recitazione statunitense e non solo. Tratta da una
omonima piece teatrale del Premio Pulitzer
2008 Tracy Letts "August", l’opera in
commento cala lo spettatore in un'atmosfera meravigliosamente e densamente drammatica,
anche se non sfugge a momenti di ilarità, creati dalla genialità del regista, dello sceneggiatore (lo stesso Tracy Letts ) e
dei superbi attori.
L’imperatrice e zar del cinema mondiale Meryl Streep (candidata al Premio Oscar come
miglior attrice protagonista), con una giganteggiante interpretazione, veste la
parte di una anziana signora, malata di tumore alla bocca e farmacodipendente, sposa
di uno scrittore gentile e nobile d’animo, ma alcolista, morto suicida (Sam Shepard) e, madre di tre figlie, interpretate
dalla regina e principessa delle artiste americane, Julia Roberts (candidata al Premio Oscar come miglior attrice non protagonista), da Juliette Lewis e Julianne Nicholson, che degnamente affiancano la prima.
Tirannica, cinica, maligna, disperatamente
bisognosa di affetto, la protagonista attirerà a sé le figlie, insieme a mariti
in via di separazione (Ewan McGregor),
fidanzati passeggeri (Dermot Mulroney)
- luridamente melliflui con le ragazzine
(la figlia di “Julia Roberts”, molto
ben impersonata da Abigail Breslin), oltre a spasimanti legati, in realtà, da stretti, anzi strettissimi, vincoli di
sangue (Benedict Cumberbatch), in cene
e pranzi conditi con perfida e tragica verità. In questo centellinato e
ininterrotto disvelamento della realtà passata e presente, la sorella di “Meryl Streep” (Margo Martindale) e suo marito (Chris
Cooper), ricopriranno ruoli non di
secondaria importanza.
La presenza costante della domestica nativa americana (ossia indiana nel
linguaggio politically correct), rappresentata
da Misty
Upham, è il collante della narrazione.
Magistrali, superlative, splendide interpretazioni,
ad opera di un cast che raccoglie il meglio delle stars hollywoodiane, per un capolavoro bellissimo ed imperdibile, ove anche la fotografia che inquadra, blocca, ferma e
congela spettacolari tramonti in Oklahoma, e il trucco
che invecchia volti stravolti dal dolore, dalla pazzia e dalle droghe, resi furenti da occhi di brace, spingono la pellicola verso
vette di coinvolgente ed emozionante bellezza….mentre la Notte degli Oscar si
avvicina.
Fabrizio
Giulimondi
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