Pecca
talora di superficialità e troppa leggerezza, anche se scorre piacevolmente - forse troppo! - l ’ultimo lavoro
cinematografico di George Clooney
regista “Monuments men”, anche se il
cast indubbiamente non è da poco, visto che accanto a Clooney vi sono attrici e attori del calibro di Cate Blanchett (che ha ricevuto un Golden Globe come miglior
attrice protagonista nell’opera di Woody Allen “Blue Jasmine” e, per la stessa
parte, una nomination all’ Oscar per
lo stesso motivo), Matt Damon e Bill Murray (volto molto noto da Ghostbuster
in poi).
Triennio
1943, 1944, 1945. Zona di guerra Francia, Belgio,Germania. Una missione
militare composta dai Monuments Men,
soldati statunitensi, francesi, inglesi e appartenenti alla resistenza antinazista,
amanti dell’arte, coraggiosi eroi che rischiano la propria vita (due la
perderanno) per recuperare cinque milioni di opere d’arte rubate, razziate,
saccheggiate, depredate, trafugate dalle camicie brune e, prime fra tutti, dal
famigerato gerarca hitleriano Hermann Goring, dalle pareti dei musei e delle
pinacoteche dell’Europa occupata.
La
storia è vera e risponde a questa domanda: vale la pena sprecare vite umane per
sottrarre alle belve “ariane” reperti storici, culturali, artistici e archeologici?Si, perché in quelle res v’è la parte migliore della Umanità,
il suo passato, il suo presente e, soprattutto, il suo futuro. In quelle res v’è la ontologica presenza del “Bello”,
quel “Bello” che le tirannidi vogliono pervicacemente annientare.
Salvare
l’arte, anche al prezzo del sangue, vuol dire salvare l’Uomo, la sua essenza
migliore, ciò che di divino v’è permanentemente in lui.
La
colonna sonora di Alexandre Desplat
si accosta particolarmente a quella che
ha accompagnato la grandiosa pellicola di Steven Spielberg “Salvate il soldato
Ryan”.
Interessante
il riferimento storico – a molti sconosciuto – al decreto “Nerone”(“Nero Befehel”), firmato il 19 marzo 1945
dal Fuhrer, con il quale ordinava, in
caso di sua morte o di occupazione del suolo germanico, la distruzione di “Tutto”
e, per “Tutto”si intendeva ogni realtà materiale esistente sulla Terra tedesca, incluse tutte le “Bellezze”
nella criminale disponibilità del disperato e sconfitto esercito
nazionalsocialista.
Grazie
a Dio Onnipotente questo non è accaduto.
Fabrizio Giulimondi
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