lunedì 8 luglio 2013

RICCARDO MUTI AL TEATRO DELL'OPERA: LEZIONE SU VERDI E IL NABUCCO

Ho assistito alla lezione che Riccardo Muti ha mirabilmente tenuto al Teatro dell’Opera di Roma questa  sera 8 luglio sulla vita di  Giuseppe Verdi e sul  Nabucco, opera scritta dal sommo Maestro nel 1862.
Forse il più grande direttore dì orchestra al mondo ha spiegato ogni singolo passaggio della sinfonia con accuratezza ed ironia, aiutato   da  cinque cantanti operistici, attraverso le cui voci l’udito dello  spettatore ha passato  in rassegna   tutti i timbri vocali.
Verdi è il più grande musicista italiano e le sue melodie hanno accresciuto e arricchito l’Umanità di armonia e bellezza. Eppure, come ha detto Riccardo Muti, l’esecuzione di un brano di Mozart, di Beethoven, di Schubert è realizzata da parte del pianista  con un atteggiamento corporeo, con una postura, con una movenza e una gestualità delle mani che imprimono alle note una solennità e una grazia che non si rinvengono  nelle esecuzioni italiche ed estere dei  lavori verdiani.
Storpiamo anche la grandezza dei nostri più grandi compositori! Siamo esterofili anche nella mise en scene delle opere concertistiche dei giganti della musica classica patria, diminuendo il sublime che v’è nei nostri Autori e implementando oltre misura le cadenze e le armonie straniere.
Come ha detto il Maestro Muti, dobbiamo riconsegnare alla nostra musica quell’aura di sacralità, di religiosità, di nobiltà e  di aristocrazia che spetta ad ogni  stella del firmamento lirico italiano, dando la possibilità  ai tanti giovani talenti italiani di palesarsi nei palcoscenici dei prestigiosi teatri della Penisola.


Fabrizio Giulimondi

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