Dopo due film di particolare
bruttezza, che non ho avuto animo di recensire, “You’re next” di Adam Wingard
(pseudo horror) e “Come ti spaccio la
famiglia” di Rawson Marshall Thuber (finto brillante), finalmente ho visto una pellicola che vale il prezzo del
biglietto e vedibile dalle famiglie, ben incastonato nella tradizione della
commedia italiana comico-sentimentale: “Universitari,
molto più che amici”, di Federico Moccia,
che si conferma cineasta di valore in questo genere cinematografico.
In realtà, già l’opera prima
di Leonardo Pieraccioni “Laureati” aveva fatto ridere il pubblico
con le avventure e disavventure di tre eterni studenti universitari.
Qui, ai tre frequentatori
accademici, la cui vita trascorre placida e tranquilla, si aggiungono tre
fanciulle, nuove inquiline nel loro stesso appartamento, affittato
rigorosamente in nero da una proprietaria
arcignamente simpatica.
Le ragazze metteranno molto
pepe nella vita dei coinquilini maschietti, specie la presenza di una aspirante velina con tutte le fattezze fisiche del caso….anche
se dietro tette e culo, per dirla con Renato Zero, un cuore ancora c’è.
La storia scorre serena, pulita,
priva di parolacce e volgarità, fra le paure dei sei protagonisti che
rappresentano quelle di tutti i giovani del mondo, e i loro sogni, per i quali vale sempre la pena combattere e mettersi in
gioco.
E la mente ritorna indietro
nel tempo, a Flashdance.
Nel film viene ribadita una
linea di pensiero che oramai esce prepotentemente fuori in molti lavori della
stessa natura: ogni ragazzo e ragazza vuole una famiglia vera, desidera essere
figlio e figlia e pretende ardentemente di
avere non un padre-amico o una madre- amica,
bensì genitori autentici, che sappiano imporsi alle bisogna,
senza sfuggire al proprio dovere di essere, talora, autoritari, quando tale
autoritarismo è utile se non necessario al bene dei figli.
Il cast è composto da volti
molto noti (Amanda Sandrelli, attrice che
non ha paura delle proprie rughe, il sempre
straordinario Maurizio Mattioli e Barbara De Rossi, che invece copre il proprio
timore per l’avanzare degli anni con un lifting che la imbruttisce, invece di valorizzarne la innata bellezza);
volti noti come Paola Minaccioni e meno noti, ma in grande ascesa, come gli
interpreti dei coprotagonisti (Simome Riccioni, Primo Reggiani, Nadir Caselli, Brice
Martinet, Maria Chiara Centorami, Sara
Cardinaletti).
Frizzante la
colonna sonora che, nel ripercorrere tutti
i brani più in voga in queste settimane, dà
grande ritmo al racconto.
Fabrizio
Giulimondi
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