Ho deciso di indirizzare alle mie figlie
queste splendide parole dello Scrittore Giorgio Gibertini, in parte da me
rielaborate (me ne scuso di cuore ma sono certo che il Maestro ne capirà l’intento).
Fabrizio Giulimondi
Il tuo
“problema”, Alfie, è essere figlio di genitori che ti amano, altrimenti se ti
avessero voluto uccidere avrebbero trovato tutto il supporto necessario, un
politico disposto ad accompagnarti in qualche clinica per l’omicidio assistito
e sicuramente qualche applauso.
Il tuo
“problema”, Alfie, è non essere figlio di una coppia omosessuale, altrimenti i
tuoi genitori sarebbero stati invitati nei talk
show e, per loro, un sindaco avrebbe forzato la legge italiana per
riconoscerti i diritti.
Il tuo
“problema”, Alfie, è di essere nato in uno Stato, il Regno Unito, che ha il
profitto come prima regola e se si tratta di clonare una pecora sono i primi ma
di un “cucciolo d’uomo” non vogliono tenersi neanche l’originale.
Il tuo
“problema”, Alfie, è quello di essere vivo e continuare a vivere. Ma come ti
permetti? I tuoi genitori dovevano ucciderti con l’aborto almeno ci saremmo
risparmiati tutte queste sceneggiate.
Il tuo
“problema”, Alfie, è difficilissimo da spiegare alle mie figlie, a parole non
ci riesco ma sono certo che in questi giorni stanno sentendo il mio dolore e il
mio imbarazzo e da questo impareranno più di mille parole.
Il tuo
“problema”, Alfie, è il mio e quello della maggioranza silenziosa che deve
prendere più coraggio da ogni tuo respiro e cominciare davvero a ribellarsi, non
più solo gridando la verità ma cominciando a combattere per essa.
Grazie
RispondiElimina