Insondabile,
imponderabile, inconsistente, nonostante la bravura degli attori (Marco Giallini, Elio Germano, Eleonora Danco),
l’ultimo film di Daniele Lucchetti, “Io sono Tempesta”, non si riesce a comprendere
dove voglia andare a parare. Se Lucchetti
desidera evidenziare, valorizzandola, la pulsione pauperistica a dispetto di
una ricchezza smargiassa e corrotta il tentativo risulta fallimentare: la
simpatia del crapulone Giallini fagocita
la miseria in cerca di denaro di Germano e
sovrasta la non casta e rabbiosa “suoreggiante” azione caritatevole della Danco (ricomparsa dopo qualche anno sul
Grande Schermo assorbita più da impegni teatrali).
Fabrizio Giulimondi
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