Un mio
amico mi ha chiesto di commentare il film del 2017 “L’ora legale” del duo comico Ficarra & Picone, che ricoprono il duplice ruolo di registi e attori. E’ sulla natura
comica della pellicola che dissento profondamente. Già il teatro romano, dietro
ad un approccio stilistico ridanciano e carnascialesco, in modo carsico
denunciava i turpi vizi non solo delle Istituzioni del tempo, ma anche dei cives, vizi devastanti per la Civitas.
Anche qui,
rimosse le coltri che si estendono solamente sulla superficie del lavoro
cinematografico, lo spettatore si imbatte in quelle concezioni e condotte
italiche che molti cittadini hanno e che deturpano il bene comune. Il film
possiede l’intelligenza di lanciare pietre non, come oramai è costume, contro
la Politica (male di ogni cosa), bensì avverso la mentalità diffusa di troppe donne
e di troppi uomini che compongono le Comunità italiane, in questo caso di una
piccola località siciliana.
Il
film, ridendo e scherzando, mette in mostra in modo esopeo le tristi
consuetudini nostrane: saltare subito sul carro del vincitore; tenersi lontano
dallo sconfitto finché non si intravede una sua possibile vittoria; assoluta
assenza di senso civico; invocazione di rivoluzioni e cambiamenti basta che
riguardino gli altri e mai se stessi; perniciosa cura del proprio orticello
anche a discapito di quello altrui; ripulsa per le regole che, però, devono
essere minutamente rispettate dagli altri; gridare costantemente allo scandalo
per il comportamento del vicino, mentre chi grida fa lo stesso se non di
peggio; guardare con estremo rigore e severità la pagliuzza altrui mentre nel
proprio occhio riposa una trave.
Pur di
rimanere ancorati ai propri miserabili e microbici “privilegi” si preferisce
tornare ad una cittadina inondata di traffico e immersa di immondizia,
continuando ad accusare l’assenza di vigili urbani mentre l’urlatore è una
guardia forestale che sta costantemente al bar a sorbire caffè corretto con demolitrice
stupidità.
Ficarra & Picone,
mimicamente imbattibili, non cedono ad un finale tarallucci e vino, non cercano
la conclusione che “finisca bene”, perché il Popolo, prima che la Politica (null’altro
che l’affioramento esterno di quel medesimo Popolo), è responsabile della
propria rovina.
“L’ora legale” dovrebbe essere visto
tanto nelle scuole elementari quanto nei luoghi di lavoro e di intrattenimento
degli adulti.
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