Paolo Sorrentino è un
esteta e La grande Bellezza (vincitore
del Premio Oscar come Miglior Film non in lingua inglese 2014) e Youth - ultimi di una eccelsa produzione
artistica - hanno abituato tutti noi a scenografie e
fotografie di ampio respiro, oltre ad immagini vaste e lussureggianti
attraversate da colori variopinti e tratteggiate da ambientazioni di notevole magnificenza
architettonica. Il simbolismo punteggia le scene e la presenza di animali che
irrompono inspiegabilmente sulla scena inducono ad affascinanti interrogativi
lo spettatore. La coralità attoriale costituisce il momento peculiare dall’azione
recitativa che costella la trama dei lavori del grande Regista partenopeo.
Tutto
questo lo ritroviamo, accentuato, nell’ultimo lavoro di Sorrentino “Loro 1”, prima parte della storia su Silvio Berlusconi
(la cui seconda parte uscirà il prossimo 10 maggio, palesando una sfacciata operazione
di marketing, vista la conclusione sconclusionata del “primo tempo”).
Se il
tentativo era svillaneggiare Berlusconi esso, almeno in questa porzione, non è
riuscito. Il finale non finale gli rende un grosso merito umano, forse oltre l’intento
dell’Autore stesso.
L’illustrazione
di masse anodine di “giovane carne femminile”, programmaticamente intente a
soddisfare sessualmente il potente (piccolo o grande, presunto o reale) di
turno, fa sommessamente comprendere che vi sono ragazze che scelgono,
spontaneamente, volontariamente, ostinatamente, risolutamente, la via facile
dell’apertura delle gambe pur di raggiungere rapidamente ricchezza, lusso,
vestiti gioielli… e tanta cocaina gratis. Il ruolo della giovane potenziale “olgettina”,
Stella, anche fisicamente collocata fuori dal gruppo, iscritta nella facoltà di
lettere per poi accettare “di non rimuovere l’asciugamano dal volto del suo
cliente ‘Dio’ ma di intrufolare la propria mano in mezzo alle di lui gambe
avvolte in altro panno, mostra al di fuori di ogni ragionevole dubbio che la
fanciulla in questione non è stata affatto costretta da alcun “cattivone”,
avendo voluto lucidamente prostituirsi al fine di ottenere un’esistenza
più agevole (gli studi classici sono certamente più ostici e più nebulosi nella
loro riuscita professionale).
Berlusconi
si fa attendere durante la proiezione della pellicola e compare solo dopo molte
manciate di decine di minuti.
Il “faraone”
appare nella villa sarda al pari del sole all’alba secondo la consolidata simbologia
sorrentiniana. Il pubblico, però, rimarrà deluso dovendo attendere qualche
giorno ancora prima dell’attacco alla giugulare.
Il
cast di attori italiani è di alto livello, a partire dall’immenso Toni Servillo (già interprete di Giulio
Andreotti in Il Divo e in molte altre
opere di Sorrentino), per procedere poi
con Elena Sofia Ricci, Riccardo
Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De
Francesco, Anna Bonaiuto, Giovanni Esposito, Dario Cantarelli, Ugo Paglia, Ricky Memphis (in
aggiunta ad una moltitudine pulviscolare di comparse desnude)
Fabrizio Giulimondi
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