giovedì 13 novembre 2025

"DI SPALLE A QUESTO MONDO" di WANDA MARASCO (NERI POZZA), VINCITORE DEL PREMIO CAMPIELLO 2025

                               


Vincitore del Premio Campiello 2025, “Di spalle a questo mondo” di Wanda Marasco (Neri Pozza) è un romanzo complesso, certamente non per tutti.

La scrittura, raffinata e lirica, utilizza tutte le gradazioni dei registri linguistici, finanche quello barocco per la ricerca puntuale, talora ossessiva ed estenuante, di vocaboli aulici, obsoleti, rari, in disuso, antiquati, arcaici e dotti, incluse le reiterate invenzioni neologistiche.  La costruzione delle frasi non sempre rende agevole la lettura del romanzo.  Il testo assume un tocco di musicalità grazie al dialetto napoletano che inframezza i periodi.

La storia del conflitto fra garibaldini e borbonici nella Napoli iniziatica ottocentesca assume il ruolo di colonna sonora della narrazione.

Il racconto vortica intorno a Ferdinando, un apprezzato medico, accademico e parlamentare, mentalmente instabile e alla bella consorte russa Olga, costretta a mandare il coniuge in manicomio per i ripetuti comportamenti folli e poi, nella conclusione, a fare altro.

Amore e morte si accoppiano e si nutrono l’uno dell’altro.

La torre non è solo un edificio da cui si osserva dall’alto il mondo e le vicissitudini umane.

La paura è il collante di tutta la storia. È la paura la parola più utilizzata ed è la paura ad essere il motore di ogni azione e decisione dei protagonisti, dei co-protagonisti, degli attori non protagonisti e delle comparse.

Donne e uomini si muovono nelle loro esistenze compulsati da amori tragici, pulsioni di morte e un costante stato di paura.

Amore, morte e paura.

Napoli nasce dalla morte di Partenope, il Vesuvio dal dio romano Vulcano, Ferdinando e Olga si rispecchiano in Orfeo e Euridice.

La zoppia accompagna l’incedere di Olga che si fa carico della psiche malata del marito, estetica del disequilibrio relazionale fra le persone, disarmonia invisibile che muta in sofferenza fisica.

Il romanzo è costituito da una ragnatela di suoni divenuti tratti di penna imprigionanti i personaggi nelle loro debolezze mentali e caratteriali. Ferdinando, Olga e la loro cerchia di amici e conoscenti sono incatenati in se stessi, privi dell’ardire necessario per liberarsi dalla proprie sbarre interiori. Olga al termine capisce e agisce, decisione che il lettore potrebbe non comprendere, costretto alla riflessione nei giorni successivi alla chiusura le libro.

Di spalle a questo mondo” è certamente autentica letteratura italiana.

Fabrizio Giulimondi

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