lunedì 24 novembre 2025

"LA VEDOVA" di JOHN GRISHAM (MONDADORI)

 


John Grisham ha tirato fuori dalla sua fantasmagorica mente artistica un altro impedibile giallo letterario, “La vedova” (Mondadori), che si ascrive indubitabilmente nella grande tradizione della letteratura statunitense.

Il selciato della narrazione è costituito dalla procedura penale a stelle e strisce e certamente i giuristi ne saranno affascinati.

Di grande interesse i costanti richiami ai precedenti giurisprudenziali ma il lettore sarà colpito per come l’Autore affronti con schiettezza la drammaticità degli errori giudiziari e l’illegittimità di non poche detenzioni penitenziarie.

Sanità, aule giudiziarie e galera sono il tessuto connettivo delle vicende che sconvolgono l’esistenza di Simon, un mediocre avvocato civilista, dedito soprattutto al diritto testamentario e fallimentare, padre di tre figli che adora, con un matrimonio collassato alle spalle e una certa qual attrazione per il gioco d’azzardo.

Grisham adopera uno stile morbido, scorrevole e chiaro, capace di spiegare didascalicamente tutti i passaggi che portano uno sventurato alla condanna all’ergastolo o alla pena di morte.

La magistratura giudicante - terza ed equidistante dalla Accusa e dalla Difesa, entrambi avvocati – dall’Autore è vista con maggiore benevolenza rispetto alla figura del procuratore, innamorato delle proprie tesi colpevoliste, anche quando le prove portano a ben altri verdetti.

Biscotti allo zenzero e tallio, una vecchietta tanto adorabile, hacker, un sociopatico in penombra e i meccanismi, talora oscuri e putridi, del mondo forense nella sonnolenta provincia degli States.

Che spreco. Di tempo, di danaro, di emozioni, di vita. Quanta sofferenza inutile. Ci sarebbe stato tanto da dire, però mancava l’energia per farlo”.

Fabrizio Giulimondi

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