lunedì 16 aprile 2012

Donare il sangue intrattenendosi con le poesie di Tiziana Betto


Ieri mattina sono andato all’Ospedale Forlanini di Roma – come oramai è consuetudine ogni tre mesi- a donare le piastrine con il metodo della aferesi (strumento che separa i singoli componenti del sangue necessari per la vita umana: piastrine, globuli rossi e plasma) e, per grave penuria di globuli rossi, ho donato anch’essi, unitamente agli altri due elementi. Prima di procedere a quanto ho in animo di dirVi non posso non fare questo appello: perché non Vi recate quanto prima presso i tanti ed eccellenti centri di donazione del sangue romani e italiani? La donazione per mezzo della aferesi dura un po’ di più, ma quella c.d. a sangue intero (ossia quella più comunemente praticata dura al massimo dieci minuti).
LA DONAZIONE DEL SANGUE NON DETERMINA ALCUN PREGIUDIZIO PER LA SALUTE DEL DONATORE – ANZI! - E SALVA UNA O PIÙ VITE UMANE.


TIZIANA BETTO
Mentre donavo ho letto un libro di poesie scritto da Tiziana Betto (la stessa autrice de “Il mio sangue è pieno di spine”, già oggetto di commento in questo blog) quando aveva tredici anni!
Il mondo interiore di Tiziana doveva essere ricco e affascinante come quello delle mie figlie…..ed è quel mondo che ha vestito con le parole. Le emozioni non possono essere descritte, né commentate, le emozioni dell’autrice sono espresse tramite i segni del linguaggio, si trasfondono nella mente, nel cuore e nell’animo di chi legge, che in realtà proverà altre e diverse emozioni rispetto a quelle motrici della poesia e, forse, talora, radicalmente diverse.
Per questo non aggiungo altro e trascrivo una poesia, tra le tante, che mi ha toccato all’istante.
Sento il tuo bacio
che m’incendia il volto,
le tue mani
e il tuo corpo
mi avvolgono come un fiume
che straripa
e allaga la pianura;
i tuoi occhi
la frescura di una fonte;
il tuo intimo respiro
tra i capelli sparsi
sulla spiaggia bianca del mattino.
Dormo,
e tu sei l’albero
che sulla mia pelle
intrecciale le radici dell’amore.
Tiziana Betto (da Tornerai dalla Caccia – Il Melograno-Roma)

Fabrizio Giulimondi

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