To Rome with love, film bello, piacevole, divertente, intelligente, sereno.
Quattro racconti paralleli di cui tre coinvolgono giovani coppie e il quarto vede come solista Benigni.
Woody Allen è leggermente meno Woody Allen (e, quindi, mi è piaciuto di più) non avendo, fra l’altro, woodializzato gli altri attori, come ha fatto massimamente in Midnight in Paris con Owen Wilson, pellicola già oggetto di commento in questo blog e dalla quale Woody Allen ha ripreso alcuni spunti per la storia che lo riguarda in To Rome with love, in cui interpreta (ma del film è anche registra) un personaggio geniale che trova un novello Caruso nella voce del futuro suocero della figlia, riuscendo a fare uscire le sue eccezionali e rare doti canore facendolo esibire sotto la doccia per tutti i grandi teatri del mondo.
Benigni, leggermente meno Benigni (e, quindi, mi è piaciuto di più), rappresenta, con le capacità che lo rendono peculiare, un “uomo qualunque”, che improvvisamente si trova ad essere trattata come una vera e propria star, perseguitato dai media e ricercato da donne bellissime per il solo fatto…..che così ha deciso la televisione.
Quando quest’ultima individua in un altro “uomo qualunque” il destinatario di tutte le attenzioni del video e degli uomini e delle donne che ne fruiscono, il personaggio impersonato da Benigni torna ad essere quello di prima, con un iniziale senso di liberazione per poi provare un senso di abbandono per non essere più al centro dell’interesse del mondo.
Il pensiero corre veloce alle tante “nullità” fatte protagoniste della televisione e della carta stampata.
Ma non ci sono solo questi due giganti del cinema. Le altre due storie sono interpretate da attori del calibro di Penelope Cruz (bellissima prostituta!), Albanese (che sembra ancora Cetto La Qualunque), la Mastronardi (la Eva dei Cesaroni), il bel Scamarcio, Ornella Muti e ancora molti altri volti noti giovani e bravi del cinema italiano e statunitense.
La storia che coinvolge una coppia riprende la classica tradizione della commedia italiana degli equivoci (qui Woody Allen si è molto italianizzato, ottenendo un risultato molto divertente): un giovane marito (adoperando un linguaggio romanesco un po’ de coccio) è trovato a letto con una prostituta – con cui non voleva assolutamente andare- dai suoi parenti – molto severi e tradizionalisti - che la scambiano per la moglie (non avendola fino ad allora mai incontrata), mentre la vera moglie, particolarmente imbranata (la Mastronardi), si perde per Roma, vivendo vicende…che ovviamente non Vi dico.
L’ultimo racconto…… adesso basta! È venuto il tempo di andarlo a vedere, per gustarVi anche una ambientazione unica nelle zone più stupefacenti di Roma, accompagnata da una colonna sonora italico-romana che, in Arrivederci Rom, vede la sua colonna portante.
Fabrizio Giulimondi
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