lunedì 23 aprile 2012

Lux in Arcana




Per chi è interessato a conoscere una parte dei documenti a lungo segretati negli archivi vaticani possono andare a vedere la mostra ai Musei Capitolini Lux in Arcana.
I documenti, contenuti dentro delle teche e ospitati negli splendidi saloni magnificamente affrescati dei Musei Capitolini, fra cui spicca quello di maggiore impatto visivo  degli Orazi e Curiazi, ripercorrono il periodo  cha va dall’editto di Milano del 313 D.C. dell’imperatore Costantino, con il quale fu  autorizzato il libero culto della religione cristiana, fino ad allora violentemente perseguitato, lungo tutte le vicende che hanno caratterizzato il potere temporale della Chiesa cattolica, incluso lo scisma d’Oriente avvenuto nel 1054 e che vide la nascita della Chiesa Ortodossa, il c.d. Scisma d’Occidente fra il 1378 ed il 1417 a seguito  dello spostamento della sede apostolica da Avignone a Roma (periodo caratterizzato  da nomine di Papi e anti Papi) e, infine, lo scisma che dette vita alla Chiesa Anglicana britannica nel 1536.

Di particolare importanza e interesse (specie per chi come me  è stato cultore delle materie del diritto ecclesiastico e canonico) sono i decenni che intercorrono dalla fine del potere temporale della Chiesa nel 1870 (la breccia di Porta Pia è del 20 settembre), quando Roma, raggiunta e “presa” dall’esercito italiano (ndr piemontese e garibaldino), cessò di essere la capitale dello Stato Pontificio e divenne l’anno successivo capitale d’Italia, diventata Stato unitario già dal 1861, sino  alla firma dei Patti Lateranensi l’11 febbraio 1929 (poi sostanzialmente modificati dagli Accordi del 1984), siglata   fra la Santa Sede (che diventava Stato della Città del Vaticano) e lo Stato italiano rappresentato dal Governo Mussolini, che risolse così  definitivamente la c.d. “Questione romana”, iniziata  nel 1870 e per nulla  risolta dalla “legge delle guarentigie”, varata nel 1871 dal Parlamento italiano (considerato da Pio IX espressione  di uno Stato occupante militarmente la sede papale).

Una volta terminata la visita Vi consiglio caldamente di cogliere l’occasione per godere di quattro vedute mozzafiato di Roma da quattro punti diversi,  tutti situati in quella zona,  di cui due ai più sconosciuti.
La prima visuale l’avrete dalla Terrazza Caffarelli, ubicata nello stesso palazzo dei Musei Capitolini che ospita la mostra e,  dove ammirerete la parte centrale di Roma che ingloba il Circo Massimo, l’area di via del Teatro Marcello, l’Aventino  e il Gianicolo. PrendeteVi con comodo un caffè.

Un secondo caffè andatevelo a prendere nella parte opposta, dall’altro lato  di Piazza del Campidoglio (ove al centro v’è la copia della statua equestre di Marco Aurelio, il cui originale è all’interno dei Musei Capitolini), al bar posto sul piano superiore del Vittoriano (che i romani molto confidenzialmente chiamano “macchina da scrivere”): lì vedrete la seconda visione mozzafiato di Roma:  i Fori Traianei,  via dei Fori Imperiali e una porzione di piazza Venezia.
Scendete poi e porateVi di nuovo al centro della  piazza, innanzi il Palazzo del Campidoglio, sede del Sindaco della Città Eterna, ove Vi suggerisco di percorrere entrambe le stradine che costeggiano il Campidoglio -  una alla sua destra (versante della Rupe Tarpea, dal cui luogo venivano gettati i figli “venuti male”) e l’altra alla sua sinistra (lato della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami) -  e  che Vi condurranno alla  vista spettacolare dei Fori Romani da due postazioni diverse ed entrambe estremamente suggestive e, nelle ore serali e notturne,  particolarmente  romantiche.

P.S.: ho visto la sera del 21 aprile, Natale di Roma, i fuochi di artificio sui Fori Imperiali: bellezza ed emozione si sono baciati in un unico indimenticabile spettacolo!

Fabrizio Giulimondi

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