Per chi è
interessato a conoscere una parte dei documenti a lungo segretati negli archivi
vaticani possono andare a vedere la mostra ai Musei Capitolini Lux in Arcana.
I documenti,
contenuti dentro delle teche e ospitati negli splendidi saloni magnificamente
affrescati dei Musei Capitolini, fra cui spicca quello di maggiore impatto
visivo degli Orazi e Curiazi,
ripercorrono il periodo cha va
dall’editto di Milano del 313 D.C. dell’imperatore Costantino, con il quale
fu autorizzato il libero culto della religione
cristiana, fino ad allora violentemente perseguitato, lungo tutte le vicende
che hanno caratterizzato il potere temporale della Chiesa cattolica, incluso lo
scisma d’Oriente avvenuto nel 1054 e che vide la nascita della Chiesa
Ortodossa, il c.d. Scisma d’Occidente fra il 1378 ed il 1417 a seguito dello spostamento della sede apostolica da
Avignone a Roma (periodo caratterizzato
da nomine di Papi e anti Papi) e, infine, lo scisma che dette vita alla
Chiesa Anglicana britannica nel 1536.
Di particolare
importanza e interesse (specie per chi come me è stato cultore delle materie del diritto
ecclesiastico e canonico) sono i decenni che intercorrono dalla fine del potere
temporale della Chiesa nel 1870 (la breccia di Porta Pia è del 20 settembre),
quando Roma, raggiunta e “presa” dall’esercito italiano (ndr piemontese e garibaldino), cessò di essere la capitale dello
Stato Pontificio e divenne l’anno successivo capitale d’Italia, diventata Stato
unitario già dal 1861, sino alla firma
dei Patti Lateranensi l’11 febbraio 1929 (poi sostanzialmente modificati dagli
Accordi del 1984), siglata fra la Santa
Sede (che diventava Stato della Città del Vaticano) e lo Stato italiano
rappresentato dal Governo Mussolini, che risolse così definitivamente la c.d. “Questione romana”, iniziata
nel 1870 e per nulla risolta dalla “legge delle guarentigie”,
varata nel 1871 dal Parlamento italiano (considerato da Pio IX espressione di uno Stato occupante militarmente la sede
papale).
Una volta
terminata la visita Vi consiglio caldamente di cogliere l’occasione per godere
di quattro vedute mozzafiato di Roma
da quattro punti diversi, tutti situati
in quella zona, di cui due ai più
sconosciuti.
La prima
visuale l’avrete dalla Terrazza Caffarelli, ubicata nello stesso palazzo dei
Musei Capitolini che ospita la mostra e, dove ammirerete la parte centrale di Roma che
ingloba il Circo Massimo, l’area di via del Teatro Marcello, l’Aventino e il Gianicolo. PrendeteVi con comodo un
caffè.
Un
secondo caffè andatevelo a prendere nella parte opposta, dall’altro lato di Piazza del Campidoglio (ove al centro v’è
la copia della statua equestre di Marco Aurelio, il cui originale è all’interno
dei Musei Capitolini), al bar posto sul piano superiore del Vittoriano (che i
romani molto confidenzialmente chiamano “macchina da scrivere”): lì vedrete la
seconda visione mozzafiato di Roma: i Fori Traianei, via dei Fori Imperiali e una porzione di
piazza Venezia.
Scendete
poi e porateVi di nuovo al centro della piazza, innanzi il Palazzo del Campidoglio,
sede del Sindaco della Città Eterna, ove Vi suggerisco di percorrere entrambe
le stradine che costeggiano il Campidoglio - una alla sua destra (versante della Rupe
Tarpea, dal cui luogo venivano gettati i figli “venuti male”) e l’altra alla
sua sinistra (lato della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami) - e che
Vi condurranno alla vista spettacolare
dei Fori Romani da due postazioni diverse ed entrambe estremamente suggestive e,
nelle ore serali e notturne,
particolarmente romantiche.
P.S.: ho
visto la sera del 21 aprile, Natale di Roma, i fuochi di artificio sui Fori
Imperiali: bellezza ed emozione si sono baciati in un unico indimenticabile
spettacolo!
Fabrizio Giulimondi
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