“Così parlò Zarathustra “ di Friedrich Nietzsche non è un testo facile anche se molti lo ritengono – oserei direi erroneamente – tale.
“Così parlò Zarathustra” è un poema filosofico scritto nel 1884 dal filosofo morale tedesco Friedrich Nietzsche, nel quale viene adoperato uno stile linguistico molto somigliante a quello del poeta e scrittore libanese Khalil Gibran (penso, ad esempio, a “Il Profeta”).
Zarathustra è un vate che annuncia il superamento delle religioni. Il nome riprende quello dell’antico riformatore religioso persiano e fondatore del mazdeismo, la cui dottrina si fondava sulla netta differenza tra il bene e il male, fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fra l’ordine e il disordine. Il "Bene", il "Giusto" e l’ "Ordine" sono stati stabiliti dalla "Saggezza" (mazdā) e dall' Ordinatore primordiale dell'universo spirituale e fisico, Ahura Mazdā, mentre il "Male", l'"Errore" e il "Disordine" sono frutto di un'altra entità primordiale, Angra Mainyu.
Zarathustra è una figura religiosa e filosofica che ci fa comprendere non solo questo lavoro, ma anche altre due opere di Nietzsche: “Al di là del bene e del male” e la “Gaia Scienza”.
Zarathustra torna fra gli uomini dopo un ritiro di dieci anni per proclamare una nuova dottrina che vede nella morte di Dio le sue basi. Il pensiero moderno si è affrancato dalla tutela di un Essere superiore a cui attribuire non solo la creazione della realtà sensibile, ma anche i principi che ispirano la convivenza etica e sociale.
Zarathustra profetizza l’avvento del superuomo.
Viene inevitabile il collegamento fra questa idea e l’ideologia nazionalsocialista.
In realtà tale collegamento non è una conseguenza diretta fra il pensiero del filosofo e questa nefasta concezione politica, ma è un derivato della azione sviluppata dalla sorella di Nietzsche Elisabeth la quale, dopo la morte del fratello avvenuta nel 1900, si adoperò affinché la linea di pensiero di questi fosse plasmata alle farneticazioni hitleriane.
Colpisce senza dubbio nella vita di Nietzsche alcune “coincidenze” che si riveleranno fatali nel XX secolo.
L’Autore fu a lungo amico di Richard Wagner, il grande compositore sinfonico sommamente amato dal Fuhrer; morì nel 1900 a Weimar, ove sarà vissuta l’esperienza disastrosa della Repubblica omonima che portò all’orrore nazista; concepì una weltanschauung del mondo e della esistenza umana che combacerà perfettamente con quella che sarà prefigurata nel libro-manifesto di Adolf Hitler “ Mein Kampf” pubblicato in due volumi fra il 1925 e il 1926.
Coincidenze? La risposta lasciamola alla demonologia.
Ps: mentre lo leggete Vi consiglio di ascoltare “Così parlò Zarathustra “ composto da Richard Strauss nel 1896, opera sinfonica resa famosa come colonna sonora del film “2001: odissea nello spazio”.
Fabrizio Giulimondi
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