“Lo sguardo di Satana- Carrie” di Kimberly Peirce è il remake
del cult horror Carrie - Lo sguardo di
Satana di Brian de Palma, tratto
dall’omonimo romanzo di Stephen King.
Gli
anni settanta hanno prodotto i più celebri e bei film del terrore, come L’Esorcista, Rosemary’s Baby, Profondo
Rosso, Il Presagio, Amityville Horror. Probabilmente i film “di paura” realizzati in quel periodo
rimangono insuperati per qualità dei contenuti
e delle scene, ma, soprattutto, per la sottile, astuta e, quasi subliminale, capacità psicologica di penetrare negli
anfratti dell’inconscio e, fargli partorire le angosce e i nascosti
tormenti di ciascuno di noi.
Nei
giorni d’oggi, in cui questo genere si è trasformato in splatter e frattaglie,
alla Saw maniera, “Lo sguardo di Satana – Carrie” può
risultare datato. Quelli della mia generazione che lo hanno visto al tempo, lo
vedono come una ripetizione, mentre gli spettatori più giovani lo vedono “superato
” dagli attuali “canoni estetici”.
V’è
da dire che la ragazzina con il potere
telecinetico negli occhi, figlia e vittima di una madre pazza e circondata da adolescenti
crudeli, nonostante ciò che combina durante il tradizionale ballo di fine d’anno
al termine del ciclo della sua high
school, continua a suscitare pietà e compassione.
Elemento
di diversità rispetto alla precedente
versione è rappresentato dalla maggiore umanità di una delle protagoniste, che
mostra una inaspettata crisi di coscienza dopo la moltitudine di infamie poste
in essere avverso la povera Carrie.
Fabrizio Giulimondi
Nessun commento:
Posta un commento