lunedì 18 dicembre 2017

MARCELLO VENEZIANI: “IMPERDONABILI. CENTO RITRATTI DI MAESTRI SCONVENIENTI” (MARSILIO)


A stretto giro di ruota dopo “Tramonti è uscito un altro splendido libro di Marcello Veneziani,Imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti(Marsilio).
Io ho difficoltà a parlare delle opere di Veneziani perché più che parlarne andrebbero semplicemente lette, assaporate, degustate, ingerite e digerite, godute, meditate, studiate, penetrate.
Veneziani è un filosofo, un letterato, un “poeta della parola”, un “neologista”, un evocatore di idee eterne e miti intramontabili che costringe a riflettere il lettore, inducendolo a dirigersi verso dimensioni dismesse e obliate dal “Pensiero Unico”.
Cento scrittori, poeti e pensatori che hanno impreziosito l’Italia, l’Europa e il Mondo.
Cento nomi fra conosciuti all’Umanità intera e sconosciuti ai più, che longitudinalmente e latitudinalmente, dialogicamente e diacronicamente hanno attraversato l’emisfero terrestre e i secoli dell’esistenza umana.
Cento scrittori, poeti e filosofi, tratteggiati da Marcello come un pittore espressionista dipinge sulla tela le sue emozioni scatenate da ciò che lo circonda, proiettando e introiettando sull’Autore e le sue opere il proprio punto di fuga, la propria analisi prospettica. Condensate in poche pagine Veneziani fa entrare se stesso dentro l’animo, i pensieri, le viscere spirituali di ogni Autore. Marcello Veneziani, per partenogenesi, conduce il lettore a comprendere la scintilla del pensiero e l’intuizione artistica che ha sospinto ogni Maestro a renderle palpabili con lo sguardo e visibili con la lettura.
Di ognuno di essi Veneziani coglie il nocciolo interno, la Weltanschauung, il corpo astrale da cui sono state concepite e osservate le prose, le composizioni e le rime.
Ho scoperto personalità illustri della letteratura moderna e contemporanea ignote perché bandite dalla comunità degli “intellettuali”, resesi colpevoli di essere imperdonabili.
Ognuno di questi cento è imperdonabile per qualche cosa: imperdonabile perché non in linea con il “Pensiero Unico”; imperdonabile perché non fascista quando bisognava esserlo o non antifascista quando occorreva diventarlo; imperdonabile perché incapace di galleggiare nella vacuità di idee inconsistenti, immerse e sommerse  in un indicibile ed indecente opportunismo.
Impersonabile perché libero.
Scrivere è congiungere con un tratto di penna l’anima, la mente e il mondo.”.

Fabrizio Giulimondi

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