Mi sono reimmerso nel mio lungo viaggio in India di qualche anno fa leggendo Una casa di petali rossi di Kamala Nair (Nord edizioni).
In questo romanzo biografico respirerete tutto Il Mistero dell’India.
Non è un modo di dire:
la parola mistero coincide perfettamente con il luogo geografico chiamato India e, la lettura del libro vi indurrà
ad imparare ed apprendere molto
circa i costumi, le tradizioni ed
i miti di questa Terra, sulla lingua malayam parlata nel Kerala ove è
ambientata la storia, riguardo la religione indù con le sue divinità e i suoi
racconti e, fatalmente, sul soprannaturale.
Vi terrà compagnia la bambina Rakhee, nata negli Stati Uniti
ma figlia di genitori indiani, mentre trascorre la stagione estiva nel Kerala insieme alla madre , che si sta
separando dal marito. In questa regione indiana vi sono tutti i parenti della madre, cugine e
zie di Rakhee, ma anche una bambina,
Tulasi (che è il nome di una pianta magica,
ma anche della dea dell’amore), la quale vive da 15 anni (ossia da quando è nata) in
una villetta circondata da un giardino, curato
da lei con dedizione assoluta e amore sincero perché il giardino è un tutt’uno
con la sua anima , con il suo corpo e con il suo viso sfigurato. Il suo volto Tulasi non lo ha mai visto, come non ha mai visto nessuno e non è mai
uscita da quel posto, convinta che varcando
la soglia del giardino morirebbe. Tulasi
conosce solo la sua maestra e,
adesso, Rakhee. Ma Tulasi è al centro del mistero e del motivo per il quale
la madre di Rakheee è tornata in India.
Il finale è drammaticamente potente. L’ultimo rigo strapperà qualche lacrima
anche hai più resistenti.
Fabrizio Giulimondi
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