domenica 23 aprile 2017

"GERUSSIA. L’ORIZZONTE INFRANTO DELLA GEOPOLITICA EUROPEA" (CASTELVECCHI) DI SALVATORE SANTANGELO


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Abbiamo da poco festeggiato i sessanta anni dalla firma dei Trattati istitutivi della Comunità Economica Europea (1957 - 2017), oggi Unione Europea, ma lo sguardo di Salvatore Santangelo nella sua ultima fatica letteraria "Gerussia. L’orizzonte infranto della geopolitica europea" (Castelvecchi) non si intrattiene e non si perde in emozioni e nostalgie. Dalle rovine della seconda guerra mondiale nacque la “Nuova Europa”, che oramai anziana e stanca sta andando verso lidi, che potrebbero vederla non più viva, vegeta e in vigore.

"Gerussia" è uno studio attento e puntuale, oltre che scientifico per la massiva presenza di richiami bibliografici, fonti testimoniali e documentazione di grande interesse. La ricerca è rigorosa, distante ed equidistante, anaffettiva e coinvolgente nello stesso tempo, algidamente appassionata. Il saggio esamina i pro e i contro delle vicende che hanno costellato la storia del Vecchio Continente, degli Stati che lo compongono e dell'Organizzazione che li affascia economicamente, normativamente, commercialmente, politicamente e socialmente. Lo sguardo ferino ed erudito di Santangelo si concentra sulla Germania e sulla Russia di Putin, che si apre fascinosa e ammiccante   agli occhi di chi legge.  Le teorie geopolitiche e le valutazioni storiografiche si affiancano alla narrazione economicista, che fa ben comprendere all’attento lettore quanto le risorse energetiche (petrolio e gas) siano autentici strumenti di pressione politica, aventi possente valenza bellica.

La pace è apparente ed ipocrita se ci si guarda intorno: il canglore delle armi ci è giunto e ci giunge dal Nord Africa con le primavere arabe, dalla Iugoslavia con la sua deflagrazione, dai Paesi arabi e mesopotamici con gli interventi statunitensi e, dalla Georgia e dalla Cecenia, per la riaffermazione della putiniana “Grande Madre Russia”.
Il libro è percorso da sussulti e brividi dettati da informazioni non riscontrabili da altre parti e le teorie costituzionali, politologiche e geopolitiche catturano il pubblico che sarà costretto, finita la lettura, a porsi domande che lo indurranno a cercare ulteriori risposte.
Centralità dello Stato, comunitarismo, radicamento, appartenenza, primato della politica sulla economia e vocazione identitaria definiscono le coordinate di una rinnovata traiettoria ideologica”.

Questo passaggio evoca la transizione dallo Stato nazionale ad altri sistemi sovranazionali che non ridondano necessariamente nelle organizzazioni internazionali sino ad ora conosciute, ma si possono direzionare verso dimensioni ultra-statuali e inter-statuali di tipo imperiale.

Fabrizio Giulimondi

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