martedì 18 aprile 2017

“LA DONNA CHE CANCELLAVA I RICORDI” DI BRIAN FREEMAN


La donna che cancellava i ricordi” di Brian Freeman (Piemme) è uno psico - thriller al cardiopalma.
Nightingale è un brano cantato da Carole King.
Una maschera inquietante ed orripilante.
Il tempo mancante.
Una psichiatra con un padre anaffettivo e sociopatico appena morto.
Un detective fascinoso.
Donne che muoiono dopo attacchi allucinatori.
Fobie. Fobie. Fobie. Gatti, spilli, ponti…e poi il bianco, la leucofobia.
Che cosa è la memoria? Che correlazione v’è fra ricordo e trauma? La nostra memoria richiama alla mente fatti realmente accaduti? Come si forma la memoria? La nostra storia, la nostra esistenza è fatta di ricordi realmente avvenuti o è una concatenazione di menzogne, falsità, fantasie?
E se si potesse manipolare la nostra memoria e ricordassimo una vita non nostra?
E poi c’è l’Uccello della Notte e la voce in falsetto.
E le chiamate e la pioggia battente.
Gli ingredienti appartenenti al genere thriller nella sua versione più classica, sapientemente combinati fra di loro e mescolati con spunti propri delle discipline psicologiche e psichiatriche, scritti in maniera oliata, conducono il lettore a immergersi spasmodicamente nel libro sino all’ultimo rigo.
Attenti ai particolari. I particolari sono l’essenza. I particolari sono la narrazione. I particolari sono il the end.
Nei suoi occhi di rettile lesse esattamente ciò che era: un predatore spietato e calcolatore”.
Fabrizio Giulimondi


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