La mostra sui pittori fiamminghi del XVI e XVII secolo allestita nello spettacolare Chiostro del Bramante, vicino piazza Navona, è imperdibile!
Potrete ammirare le pitture della dinastia dei Brueghel e dei loro allievi
sino al 2 giugno 2013, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 20.00,
mentre il sabato e la domenica dalle ore
10 fino alle ore 21.00.
La gens dei grandi artisti
olandesi dei Brueghel inizia con Pieter Brueghel il vecchio, che ebbe due
figli, Pieter Brueghel il giovane e Jan Brueghel il vecchio, il quale a sua
volta ebbe due discendenti, Ambrosius Brueghel e Jan Brueghel il giovane, con i
suoi cinque figli.
La stirpe dei Brueghel è stata l’ossatura portante della grande pittura
fiamminga che si ispirò, a partire da Pieter Brueghel il vecchio, al grande
Ieronymus Bosch, che io da bambino amavo molto. Conosciuto curiosando a casa fra i volumi di una collana che proponeva le
pitture (con relative descrizioni e spiegazioni) dei grandi artisti italiani ed
europei vissuti nel periodo basso medioevale,
umanista e rinascimentale, fui
impressionato dalle visioni infernali e dalle rappresentazioni mostruose e
deformi che si rinvengono negli incubi dei bambini (e non solo)
Bosch è il capostipite della corrente pittorica fiamminga, a cui la
famiglia Brueghel si ispirò. Bosch è un creatore visionario e geniale di mondi
alieni, ha la capacità di raffigurare emozioni, paure e sentimenti dandogli
qualsiasi tipo di forma. Interessante è l’elemento della “bruttezza” che
diventa oggetto principale dell’opera di Bosch e dei suoi ammiratori, discepoli
e seguaci. La “bruttezza” è un modo di raffigurare, ingigantendolo, il singolo
difetto fisico. In ogni personaggio ne viene esaltato uno e la sua
rappresentazione è resa sgradevole
proprio per quella determinata imperfezione del corpo e per quella
specifica deficienza dell’aspetto, rimandando invero ad un requisito di ordine metafisico, psicologico o morale: il
naso grosso arcuato verso il basso esprime cattiveria; quello rosso indica
festosità e ubriachezza; la pancia accentuatamente gonfia golosità.
Nei Brueghel, specie in Pieter il giovane, mi ha affascinato la massiva
presenza di fiori elegantemente colorati, che decorano le raffigurazioni di paesaggi
boschivi e campestri, divengono nature morte su piccole e grandi tele, o si
trasformano in splendide ghirlande che
incorniciano figure di Madonne da sole oppure insieme al Bambino, ovvero nella composizione della Sacra Famiglia.
Viene mantenuta in Pieter Brueghel il vecchio e il giovane la carica
grottesca e la visione disincantata e pessimistica dell’uomo propria di Bosch,
approfondendo entrambi, però, specie Brueghel il giovane, una chiave più
terrena dei propri sguardi onirici.
Troverete anche i quadri di altri appartenenti alla corrente fiamminga – come Marten van Cleve e Pieter
Coeche van Aelst - collaboratori dei
Brueghel e uniti a loro nelle gilde,
esperimenti interessanti compiuti dagli artisti del tempo per dare forma a cooperazioni fra di loro, talora in maniera
occasionale, altre volte in modo più strutturata.
Le gilde danno corpo a vere e
proprie compartecipazioni nella esecuzione della stessa opera, secondo le
specialità, le competenze e le sensibilità culturali di coloro che vi fanno
parte. Le gilde permettevano di
accettare la commissione di lavori particolarmente impegnativi, a cui potevano
partecipare più botteghe che si rifacevano ad un determinato tipo di scuola
figurativa, coordinate da un pittore di
chiara fama, abilità e genio artistico
in quel luogo e in quell’epoca.
L’epoca si colloca nel pieno scontro bellico - religioso fra la
cattolicissima Spagna di Filippo II e l’area geografica belga-olandese – da
questi duramente dominata - di fede
protestante, calvinista e luterana, la
quale, al termine della guerra dei c.d. ottanta anni - iniziata con l’invio in quelle Terre nel 1567 da parte del re spagnolo dello
spietato duca di Alba che vi instaurò un
regno del terrore – si staccò dalla parte meridionale cattolica (il
Belgio), formando l’attuale protestante Olanda (Paesi Bassi).
Il prezzo del biglietto è di euro 12 (a parte le varie tipologie di riduzioni e di esenzioni): purtroppo non basso, ma Vi posso
assicurare che ne vale veramente la pena vederla, anche per godere della
suggestività della struttura ospitante e della bellezza unica e ineguagliabile
del centro di Roma.
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