giovedì 20 dicembre 2012

FABRIZIO GIULIMONDI: BRUEGHEL E GLI ALTRI PITTORI FIAMMINGHI A ROMA



Paradiso terrestre Jan Brueghel il Giovane 250x250 Dinastia Brueghel: a Roma in mostra la pittura fiamminga Danza nuziale allaperto Pieter Brueghel il Giovane 250x250 Dinastia Brueghel: a Roma in mostra la pittura fiamminga

La mostra sui pittori fiamminghi del XVI e XVII secolo allestita nello spettacolare Chiostro del Bramante, vicino piazza Navona, è imperdibile!
Potrete ammirare le pitture della dinastia dei Brueghel e dei loro allievi sino al 2 giugno 2013, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 20.00, mentre  il sabato e la domenica dalle ore 10 fino alle ore 21.00.
La gens dei grandi artisti olandesi dei Brueghel inizia con Pieter Brueghel il vecchio, che ebbe due figli, Pieter Brueghel il giovane e Jan Brueghel il vecchio, il quale a sua volta ebbe due discendenti, Ambrosius Brueghel e Jan Brueghel il giovane, con i suoi cinque figli.
La stirpe dei Brueghel è stata l’ossatura portante della grande pittura fiamminga che si ispirò, a partire da Pieter Brueghel il vecchio, al grande Ieronymus Bosch, che io da bambino amavo molto. Conosciuto curiosando a casa  fra i volumi di una collana che proponeva le pitture (con relative descrizioni e spiegazioni) dei grandi artisti italiani ed europei vissuti nel periodo  basso medioevale, umanista  e rinascimentale, fui impressionato dalle visioni infernali e dalle rappresentazioni mostruose e deformi che si rinvengono negli incubi dei bambini (e non solo)
Bosch è il capostipite della corrente pittorica fiamminga, a cui la famiglia Brueghel si ispirò. Bosch è un creatore visionario e geniale di mondi alieni, ha la capacità di raffigurare emozioni, paure e sentimenti dandogli qualsiasi tipo di forma. Interessante è l’elemento della “bruttezza” che diventa oggetto principale dell’opera di Bosch e dei suoi ammiratori, discepoli e seguaci. La “bruttezza” è un modo di raffigurare, ingigantendolo, il singolo difetto fisico. In ogni personaggio ne viene esaltato uno e la sua rappresentazione  è resa sgradevole proprio  per quella  determinata imperfezione del corpo e per quella specifica deficienza dell’aspetto, rimandando invero ad un requisito  di ordine metafisico, psicologico o morale: il naso grosso arcuato verso il basso esprime cattiveria; quello rosso indica festosità e ubriachezza; la pancia accentuatamente gonfia golosità.
 
Nei Brueghel, specie in Pieter il giovane, mi ha affascinato la massiva presenza di fiori elegantemente colorati, che decorano le raffigurazioni di paesaggi boschivi e campestri,  divengono  nature morte su piccole e grandi tele, o si trasformano in  splendide ghirlande che incorniciano figure di Madonne da sole oppure insieme al  Bambino,  ovvero  nella composizione della Sacra Famiglia.
Viene mantenuta in Pieter Brueghel il vecchio e il giovane la carica grottesca e la visione disincantata e pessimistica dell’uomo propria di Bosch, approfondendo entrambi, però, specie Brueghel il giovane, una chiave più terrena dei propri sguardi onirici.
Troverete anche i quadri di altri appartenenti alla corrente  fiamminga – come Marten van Cleve e Pieter Coeche van Aelst -  collaboratori dei Brueghel e uniti a loro nelle gilde, esperimenti interessanti compiuti dagli artisti del tempo per dare forma  a cooperazioni fra di loro, talora in maniera occasionale, altre volte in modo più strutturata.
Le gilde danno corpo a vere e proprie compartecipazioni nella esecuzione della stessa opera, secondo le specialità, le competenze e le sensibilità culturali di coloro che vi fanno parte. Le gilde permettevano di accettare la commissione di lavori particolarmente impegnativi, a cui potevano partecipare più botteghe che si rifacevano ad un determinato tipo di scuola figurativa,  coordinate da un pittore di chiara fama, abilità e genio  artistico in quel luogo e in quell’epoca.
L’epoca si colloca nel pieno scontro bellico - religioso fra la cattolicissima Spagna di Filippo II e l’area geografica belga-olandese – da questi duramente dominata -  di fede protestante, calvinista  e luterana, la quale, al termine della guerra dei c.d.  ottanta anni -  iniziata con l’invio in quelle Terre  nel 1567 da parte del re spagnolo dello spietato  duca di Alba che vi instaurò un regno del terrore – si staccò dalla parte meridionale cattolica (il Belgio),  formando  l’attuale protestante Olanda (Paesi Bassi).
Il prezzo del biglietto è di euro 12 (a parte le varie tipologie di  riduzioni e di  esenzioni): purtroppo non basso, ma Vi posso assicurare che ne vale veramente la pena vederla, anche per godere della suggestività della struttura ospitante e della bellezza unica e ineguagliabile del centro di Roma.

Fabrizio Giulimondi
La Tentazione di SantʼAntonio nel bosco Jan Brueghel il Vecchio 250x250 Dinastia Brueghel: a Roma in mostra la pittura fiamminga  Pieter il Giovane il Trappola per uccelli  250x250 Dinastia Brueghel: a Roma in mostra la pittura fiamminga

Nessun commento:

Posta un commento