Lo Hobbit-il film
John Ronald Reuel
Tolkien (Bloemfontein, 3 gennaio 1892-Bournemouth, 2 settembre 1973),
scrittore, filologo, glottologo, linguista britannico, è
il capostipite indiscusso del genere letterario-cinematografico fantasy.
Il capolavoro Il Signore degli Anelli (edizione Bompiani), scritto
nel biennio 1954-1955, da cui il regista neozelandese, Peter Jackson, ha tratto
la straordinaria trilogia La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del
Re, determina la nascita del genere
fantastico, i cui tratti distintivi li troviamo copiosi nei romanzi
– e nelle conseguenti traduzione sul grande schermo - La
storia infinita, Eragon, la Saga di Narnia e, qui in Italia, nei tanti e suggestivi libri
di Licia Trosi.
Il Signore degli
Anelli è preceduto da un primo lavoro di Tolkien del 1937 Lo
Hobbit, che può essere correttamente qualificata
l’opera antesignana del Il Signore degli
Anelli.
Lo Hobbit-il libro
Lo Hobbit (edizioni Gli Adelphi) in nuce contiene la storia e i personaggi di quest’ultimo, iniziando a delinearne le ambientazioni e le morfologie dei mondi (La Contea, dimora degli hobbit; Gran Burrone, regno degli elfi; la Terra di Mezzo, patria degli uomini), il profilo dei protagonisti e il filo conduttore delle loro vicende guerriere ed eroiche, storie e racconti che esploderanno compiutamente nella loro bellezza e vigore con Il Signore degli Anelli.
Lo Hobbit è la straordinaria bozza de Il Signore degli Anelli e lo stesso film - sempre mirabilmente girato negli
affascinanti scenari della Nuova Zelanda - anche se è stato realizzato
dopo anni dell’arrivo nelle sale cinematografiche del Il Signore degli Anelli, narra allo spettatore avventure antecedenti
a quelle sviluppate in quest’ultimo.
Il Signore degli Anelli-il film-trilogia: LaCompagnia dell'Anello-Le Due Torri-Il Ritorno del Re
Il Signore degli Anelli-il film-trilogia: LaCompagnia dell'Anello-Le Due Torri-Il Ritorno del Re
Nel Il Signore degli Anelli il protagonista è l'hobbit - un mezzo uomo con grandi orecchie a punta e piedi grandi e pelosi - Frodo che, insieme al toccante Sam ed agli altri valorosi amici della Compagnia nani, elfi e uomini, porterà l’anello del Potere e del Male, pesante fardello coniato per la volontà malvagia e distruttiva di Sauron, signore di Mordor, verso il Monte Fato per essere una volta per tutte distrutto dalle fiamme e dalla lava del vulcano: la vittoria sarà raggiunta solo dopo aver contrastato spasmodicamente le potenti orde degli orchi e dei mannari, le forze magiche e nefaste di Saroman, lo stregone bianco, anche grazie all'aiuto del saggio mago-guerriero, Gandalf e, le continue insidie del mostriciattolo Smeagol-Gollum.
Nel film Lo Hobbit la figura centrale,
invece, è lo zio di Frodo, Bilbo
Beggins, che farà conoscere gli accadimenti precedenti alla Compagnia
dell’Anello e in che modo si
sia giunti alla scoperta dell’anello.
Anche Bilbo è un
hobbit che, coinvolto suo malgrado da
Gandalf, metterà a disposizione la sua piccola statura e il suo grande coraggio per restituire al
popolo dei nani la loro Città, occupata da un grande drago, impegnandosi a combattere, insieme agli stessi nani, agli
elfi e agli uomini, le massicce e forti guarnigioni degli orchi, dei mannari,
dei troll, dei goblin e degli altri esseri ributtanti e deformi, capeggiati dall’orco pallido “Il
profanatore”.
Nonostante la
solita critica intellettualmente sofisticata, Tolkien e la sua versione cinematografica piace perché Lo Hobbit e la trilogia de Il Signore degli Anelli hanno come
canovaccio costante il senso dell’onore e l’amore per la propria Terra. La
saggezza e l’intelligenza dell’Autore impregnano ogni singola pagina e ogni
singola scena. La dedizione, il sacrificio e il coraggio, l’eroismo e le virtù
sono il sinfonico sottofondo della narrazione.
Tolkien e il regista Jakson riempiono il cuore dei lettori e degli
spettatori di emozioni di sapore romantico ed epico, e i sistemi valoriali sono
il baricentro delle loro opere:
l’amicizia e la lealtà anche a costo della propria vita (pugna e brando) perché la vita è un
bene assoluto e primario, ma non può essere superiore alla sconfitta di Sauron
(ne Il Signore degli Anelli)
e, del grande drago e dell’orco pallido il profanatore (ne Lo Hobbit).
Nel leggere il
lunghissimo romanzo Il Signore degli
Anelli e, prima ancora, Lo Hobbit e, nell’assistere alla visione dell’altrettanto
lunghissima proiezione delle traduzioni filmiche (Lo Hobbit dura 2 ore e 50 minuti) respirerete, assorbirete ed
interiorizzerete quei principi e quegli ideali
che stanno inesorabilmente precipitando nel Nulla, con le sembianze di
un grande lupo rabbioso contro cui Atreju combatte ne La storia infinita.
Ritroverete la
colonna sonora che accompagna la trilogia de il Signore degli Anelli, rafforzata da brani abbelliti da sonorità classiche e celtico-irlandesi.
Il Signore degli Anelli - il libro
Il Signore degli Anelli - il libro
Tolkien, i suoi scritti e i film che ne sono derivati non solo, come abbiano nell’incipit già ricordato, hanno dato corpo ad un nuovo e vincente filone culturale nella letteratura e nel cinema, ma hanno anche influenzato settori ad essi alieni, come la politica (basta pensare negli anni ’70 ai c.d. campi hobbit organizzati da Pino Rauti, nonché ad alcuni attuali esponenti politici); al mondo dell’associazionismo (quelle tolkeniane sono diffuse sul territorio nazionale con loro circoli e luoghi di ristorazione e di ritrovo), alle realtà ludiche come i giochi di ruolo.
Lo Hobbit è perfetto per i ragazzi, è perfetto per le
famiglie, è perfetto per ogni singolo essere umano che non ha intenzione di
arrendersi al Nulla.
Fabrizio Giulimondi
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