Ho letto “L’infanzia di Gesù” (Rizzoli e Libreria Editrice Vaticana, 2012),terzo splendido volume dell’opera teologica e pastorale di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, composta anche dai due precedenti libri Gesù di Nazareth - Dal Battesimo alla Trasfigurazione (2007) e Gesù di Nazareth - Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione (2011).
Non
mi permetto di commentare o recensire uno scritto del Vicario di Cristo, fine
teologo e uomo di immensa erudizione cristologica.
Mi
limito a constatare che il saggio è di notevole interesse, fornendo ai lettori una
esegesi della nascita di Cristo, tramite un esame dei fatti storici con grande
acribia e nel rispetto delle metodologie storiografiche, geografiche, astronomiche, giuridico giudaiche
e teologiche, unitamente ad un attento studio delle Sacre Scritture vetero-testamentarie (partendo
dal versetto 7,14 del profeta Isaia del 733 A.C.:”Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dl
Signore per mezzo del profeta: ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un
figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi”,
per poi approfondire gli annunci
messianici degli altri profeti) e del Nuovo Testamento (Atti degli Apostoli e Vangeli di San Luca e San Matteo, gli
evangelisti che trattano, ambientandola storicamente e socialmente, la nascita
e l’infanzia del Figlio di Dio).
La
meditazione del Santo Padre sulle vicende storiche legate ai primi anni di vita
di Gesù e la loro interpretazione ermeneutica secondo le linee scientifiche
sopra evidenziate, sono supportate e
affiancate dalle citazioni di illustri pensatori, filosofi, Padri della Chiesa
e studiosi della figura umana e divina di Gesù, senza che siano esclusi gli storici
e i poeti pagani che hanno inciso sensibilmente sulla cultura dell’epoca romana antecedente e successiva
alla morte di Cristo, come Virgilio e Svetonio.
E’
un testo di particolare spessore conoscitivo ed intellettuale, che apre porte -
almeno per quanto mi riguarda -
assolutamente sconosciute e che può coinvolgere ed attrarre chiunque, senza
alcuna eccezione, per il linguaggio semplice e scorrevole e le tesi suggestive, rigorose e ben argomentate.
Fabrizio Giulimondi
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