“Argo”, un vero action movie di impronta classica holliwoodiana
come non se ne vedevano da molti anni sul grande schermo (l’altro che mi viene
in mente è Apollo13), di Ben Affleck
con Bryan Cranston, Ben Affleck, Michael Cassidy, Taylor Schilling, la cui
visione è obbligatoria per la straordinaria dinamicità, per la tensione
che cresce e monta ogni minuto di più sino ad esplodere negli ultimi minuti, oltre per i contenuti commemorativi e didattici che
ricordano, specie alle nuove generazioni, cosa hanno rappresentato e
rappresentano tutt’ora, in termini di
minaccia per l’Occidente, le teocrazie
islamiche (non dimenticando che
proprio i questi giorni il parlamento egiziano sta varando la
nuova costituzione - dopo la c.d.
primavera araba - che assume la sharia come fonte primaria di diritto).
La
trama si sviluppa introno agli eventi realmente verificatisi all’interno della
ambasciata statunitense a Teheran, capitale dell’Iran (l’antica Persia, dal 1 aprile 1979 denominata Repubblica Islamica dell'Iran a seguito di referendum popolare), nei
mesi successivi alla partenza per l’esilio dello Scià e l’arrivo al potere nel 1979 degli
Ayatollah, ossia degli esponenti più importanti del clero sciita (la componente
islamica più diffusa in Iran), e della
loro guida spirituale suprema Khomeyni ( 1902-1989).
La storia del film si
snoda attraverso il movimento
rivoluzionario iraniano, iniziato nel 1978 e poi affermatosi nel gennaio del 1979 con la partenza in esilio nella terra
d’Egitto dello Scià e il trionfale ritorno
il 1 febbraio a Teheran dell'Ayatollah
Khomeini. Il 22 ottobre 1979 lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi si reca a New
York per
essere sottoposto ad un trattamento contro un grave tumore che lo assediava. Il
1 novembre 1979 l'ayatollah Khomeini invitò la popolazione a manifestare
contro gli interessi degli americani, indicati col nome di "Grande
Satana" e di "Nemici dell'Islam".
Il 4 novembre 1979,
alle ore 6.30 del mattino, un gruppo di circa
500 studenti assaltò l'ambasciata degli
Stati Uniti nella capitale della neonata Repubblica (ndr le ambasciate, i consolati e le residenze private degli
ambasciatori e dei consoli sono, per diritto pattizio e consuetudinario internazionale, territorio extraterritoriale, ossia non appartenenti
al territorio dello Stato ove insistono, bensì a quello di cui essi fanno parte).
Gli occupanti-sequestratori, rabbiosi, spietati e invasati fedeli dell'Islam (che i lingua araba vuole dire Sottomissione), sono efficacemente interpretati nella pellicola, molto simili ai barbuti talebani afgani raffigurati nell'opera letteraria e cinematografica Il cacciatore di aquiloni e nei romanzi Mille splendidi soli e Le rondini di Kabul.
Gli occupanti-sequestratori, rabbiosi, spietati e invasati fedeli dell'Islam (che i lingua araba vuole dire Sottomissione), sono efficacemente interpretati nella pellicola, molto simili ai barbuti talebani afgani raffigurati nell'opera letteraria e cinematografica Il cacciatore di aquiloni e nei romanzi Mille splendidi soli e Le rondini di Kabul.
Sei persone tra
quelle che al momento dell'attacco si trovavano all'interno dell'ambasciata
(circa una sessantina) riuscirono a fuggire
ed a trovare rifugio nella residenza dell’ambasciatore del Canada: il film
racconta proprio la loro complessa, pericolosa, ingegnosa e turbinosa
liberazione, avvenuta il 28 gennaio 1980,
grazie al coraggio, alle capacità ed all’intuito di un agente della CIA
(che per questo ricevette la intelligent
star, la più alta onorificenza nei ranghi dei servizi segreti americani)
che riuscì ad entrare a Teheran, fingendosi
un produttore cinematografico di Hollywood e, a far scappare dall’Iran i sei, sotto le
mentite spoglie di componenti di una
troupe colà giunti solamente in quei giorni, al fine di effettuare un
sopralluogo per la realizzazione di un film di fantascienza intitolato Argo (siamo negli anni di Star Wars e Star Trek).
Gli ostaggi dell’ambasciata, dopo 444 giorni di vessazioni di ogni tipo
e false fucilazioni (in una Teheran che vedeva ogni giorni decine di vere fucilazioni,
veri impiccati penzolanti dalle gru, vere e bestiali torture e vere - e
ancora perduranti – abolizioni dei diritti umani, specie delle donne e
delle minoranze etniche (pensiamo ai curdi
oggetto di una sorta di genocidio), furono finalmente liberati il 20
gennaio 1981, poche ore dopo l’elezione del nuovo presidente repubblicano Ronald
Reagan, dopo la pessima prova data dalla Amministrazione del presidente
democratico Jimmy Carter durante tutta la gestione della crisi e, in
particolare, dopo il drammatico fallimento dell’operazione militare Eagle
Claw il 24 aprile 1980, dove persero la vita anche otto soldati americani.
Argo è candidato
all’Oscar e, certamente, merita di
vincerne a profusione!
Fabrizio Giulimondi
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