Una
media di oltre 30.000 morti l’anno da armi da fuoco: 10.000 omicidi, 20.000 suicidi e 500/1000 incidenti involontari.
A parte l’attacco dell’11 settembre 2001 quando morirono 2689
persone, nel periodo 2004-2013 il Dipartimento di Stato e i Centers for Disease
Control and Prevention ha contato 316.545 morti da arma da fuoco
contro 36 vittime di attacchi terroristi.
Un milione sono i fucili d’assalto simile a quello usato nell’attentato di Las
Vegas detenuti legalmente o illegalmente da civili.
300
milioni le pistole automatiche in circolazione con una media di 90 ogni 100
abitanti ma la percentuale di famiglie in possesso di armi in casa sta
calando.
Dal
51% del 1980 e con un picco di 53% nel 1995 al 36% del 2016.
West e Sud i più armati: in testa Wyoming e
Mississippi
Il
vecchio West e il profondo Sud sono le due zone in cui le armi circolano di
più.
Ai vertici di questa speciale classifica c'è uno degli Stati meno popolosi degli Usa: si tratta del Wyoming, dove la percentuale di persone che possiede almeno un'arma sfiora il 60% (59,7).
Poco sotto due Stati vicini: il Montana 57,7% e il South Dakota 56,6%.
Tra Bibbia, predicatori e molti fucili, anche il profondo Sud si arma.
In testa il Mississippi con il 55,3%, seguito da Alabama a 51,7% e Luisiana (44,1%).
Ai vertici di questa speciale classifica c'è uno degli Stati meno popolosi degli Usa: si tratta del Wyoming, dove la percentuale di persone che possiede almeno un'arma sfiora il 60% (59,7).
Poco sotto due Stati vicini: il Montana 57,7% e il South Dakota 56,6%.
Tra Bibbia, predicatori e molti fucili, anche il profondo Sud si arma.
In testa il Mississippi con il 55,3%, seguito da Alabama a 51,7% e Luisiana (44,1%).
CLASSIFICA
RIBALTATA PER HAWAII E NJ.
Al
lato opposto della graduatoria ci sono le pacifiche isole Hawaii dove solo il
6,7% dei residenti possiede un'arma.
Tornando nel continente gli Stati con meno pistole sono i primi dell'Unione con in testa il New Jersey (12,3%). Tassi bassi anche per i vicini Massachusetts (12,6%), Rhode Island (12,8%) e Connecticut (16,7%).
Tornando nel continente gli Stati con meno pistole sono i primi dell'Unione con in testa il New Jersey (12,3%). Tassi bassi anche per i vicini Massachusetts (12,6%), Rhode Island (12,8%) e Connecticut (16,7%).
Mortalità
per armi da fuoco: 10 morti ogni 100 mila persone
Se il valore della mortalità in tutto il Paese è di 10,54
persone uccise da una pistola o fucile su 100 mila abitanti, ci sono comunque
dei picchi dove le armi sono più diffuse.
IN TESTA LA LOUISIANA.
IN TESTA LA LOUISIANA.
Situata al secondo posto come numero di armi da fuoco pro
capite tra gli Stati del Sud, la Louisiana conquista il triste primato di Stato
americano con il più alto tasso di mortalità per armi da fuoco con un valore di
19 vittime su 100 mila.
Alle sue spalle altri due Stati del Sud, il Mississippi (18,3) e Alabama (16,9). Fra i Paesi del Nord, come nella classifica sul possesso delle armi, 'vince' ancora una volta il Wyoming, seguito del Montana.
I PIÙ SICURI HAWAII E RHODE ISLAND.
Alle sue spalle altri due Stati del Sud, il Mississippi (18,3) e Alabama (16,9). Fra i Paesi del Nord, come nella classifica sul possesso delle armi, 'vince' ancora una volta il Wyoming, seguito del Montana.
I PIÙ SICURI HAWAII E RHODE ISLAND.
Lì dove circolano meno armi ci sono anche meno morti legati
al loro possesso. È il caso delle Hawaii (2,6) e di Rhode Island (3). In
generale tutti gli Stati del Nord est del Paese hanno un tasso molto basso
rispetto alla media nazionale, come il Massachusetts (3,2) e Connecticut
(5).
La sparatoria di Orlando con i suoi 50 morti e 53 feriti è
stata la sparatoria di massa più sanguinosa degli Stati Uniti, prima di Las
Vegas, nella scuola di Sandy Hook in Conneticut nel 2012.
Da quest'ultimo massacro in poi, fino ai tragici fatti della Florida, negli Usa ci sono state 998 sparatorie di massa per un totale di 1.105 morti e 3.929 feriti.
MENO COPLITI GLI STATI CON PIÙ ARMI.
In generale gli Stati più colpiti sono stati quelli del Nord-Est e quelli del Sud, soprattutto Alabama e Florida.
Ma ci sono state diverse vittime anche a Ovest, in particolare nella bassa California.
Diversamente da come si potrebbe pensare, gli Stati che non hanno registrato questo tipo di tragedie sono quelli con il maggior numero di armi in circolazione come Wyoming, Montana, Idaho, Nord e Sud Dakota.
A SPARARE SONO SOPRATTUTTO BIANCHI. Secondo il sito Statistico.com oltre il 61% delle sparatorie dal 1982 a oggi è stato realizzato da bianchi, mentre solo il 15,27% è stato perpetrato da afroamericani.
Percentuale che scende al 8,33% nel caso di asiatici e solo al 5,5% per quanto riguarda i latinoamericani.
Le
armi come i fucili automatici non hanno un utilizzo per la caccia o tiro a
segno ma esclusivamente per uccidere persone nel minor tempo possibile: Un AR16
nuovo al costo di uno smartphone di
ultimissima generazione garantisce tre colpi al secondo. 180 al minuto.
Stephen
Paddock aveva con se 19 fucili.
Dati
in Europa: in Germania 25 milioni di armi. Un terzo delle sparatorie di massa avviene negli Stati
Uniti, ma l'Europa non è immune ai conflitti a fuoco.
ITALIA FERMA A 7 MILIONI.
Con 25 milioni di armi regolarmente registrate, il primo
Paese d'Europa per numero di pistole e fucili in circolazione è la Germania.
Subito dietro la Francia con 19 milioni e l'Italia con 7 milioni.
PRO-CAPITE, FINLANDIA IN TESTA. Se la Germania è la prima per numero di armi da fuoco,
il dato più sorprendente riguarda il possesso pro-capite.
Guardando il numero di armi per abitante si scopre che la Scandinavia è una terra armata.
In particolare all'interno dell'Unione europea la Finlandia ha 45,3 armi ogni 100 abitanti.
Alle sue spalle la Svezia con 31,6. Più sotto invece i Paesi dell'Europa centrale come la Francia (31,2) e la Germania (30,2). SOLO 15ESIMA L'ITALIA. Tra i grandi Paesi molto indietro l'Italia che ha solo 11,9 armi ogni centro abitanti che precede la Spagna (10.4) e la Gran Bretagna (6.5). LITUANIA E ROMANIA IN CODA. Il fondo della classifica va ai Paesi baltici e quelli dell'Est Europa, in particolare Lituania e Romania, entrambe a 0,7. Poco sopra Polonia e Olanda, rispettivamente a 1,3 e 3,9.
Guardando il numero di armi per abitante si scopre che la Scandinavia è una terra armata.
In particolare all'interno dell'Unione europea la Finlandia ha 45,3 armi ogni 100 abitanti.
Alle sue spalle la Svezia con 31,6. Più sotto invece i Paesi dell'Europa centrale come la Francia (31,2) e la Germania (30,2). SOLO 15ESIMA L'ITALIA. Tra i grandi Paesi molto indietro l'Italia che ha solo 11,9 armi ogni centro abitanti che precede la Spagna (10.4) e la Gran Bretagna (6.5). LITUANIA E ROMANIA IN CODA. Il fondo della classifica va ai Paesi baltici e quelli dell'Est Europa, in particolare Lituania e Romania, entrambe a 0,7. Poco sopra Polonia e Olanda, rispettivamente a 1,3 e 3,9.
Mortalità
in Europa: maglia nera per l'Italia
La Germania ha il numero di armi più alto, la Finlandia il
numero maggiore di pistole e fucili per cittadino, eppure all'Italia spetta il
primato più triste: quello del maggior numero di omicidi per arma da fuoco.
Con un tasso di 0,71 assassinii su 100 mila abitanti l'Italia stacca tutti.
Alle sue spalle un altro insospettabile: il Belgio con 0,68 morti.
Numeri alti anche per la Bulgaria con 0,67.
Con un tasso di 0,71 assassinii su 100 mila abitanti l'Italia stacca tutti.
Alle sue spalle un altro insospettabile: il Belgio con 0,68 morti.
Numeri alti anche per la Bulgaria con 0,67.
ROMANIA E FRANCIA LE MENO INSANGUINATE. Basta
attraversare il confine verso Nord dalla Bulgaria per entrare nel Paese europeo
con il minor numero di morti da arma da fuoco: è la Romania, che ha un tasso di
mortalità di appena lo 0,02. Poco sopra ci sono la Francia e la Gran Bretagna
che fanno segnare a testa 0,06 e 0,07. Bene anche l'Austria (0,1) e la Spagna
(0,3). Da rilevare invece un tasso leggermente alto per i Paesi scandinavi con
la Finlandia a quota 0,45 e la Svezia a 0,41.
Sparatorie
in Ue: in Russia il maggior numero di morti e feriti
Il bilancio delle sparatorie di massa in Europa nei primi
mesi del 2016 è di 20 morti e 70 feriti.
Con alle spalle la tragedia di Parigi del 13 novembre 2015, il Paese che ha pagato il debito di sangue più alto è stata la Russia con sei sparatorie per un totale di 12 morti e 15 feriti.
Al secondo posto un Paese senza pace, la Francia con tre scontri a fuoco e tre morti.
Con alle spalle la tragedia di Parigi del 13 novembre 2015, il Paese che ha pagato il debito di sangue più alto è stata la Russia con sei sparatorie per un totale di 12 morti e 15 feriti.
Al secondo posto un Paese senza pace, la Francia con tre scontri a fuoco e tre morti.
In Italia il maggior numero di sparatorie è legato alla
malavita organizzata.
Il più grave attacco in Europa fu quello
del 22 luglio 2011 volti ad attaccare il governo della Norvegia, e la
popolazione civile avvenuti nella città di Oslo e sull'isola
di Utøya il 22 luglio 2011, che causarono in totale settantasette vittime.
Nella
storia Usa si possono contare 20 stragi o gravi episodi di violenza legati alle
armi.
1)
Il massacro
del Pottawatomie avvenne nella notte tra il 24 ed il 25 maggio 1856. In reazione al saccheggio di
Lawrence in Kansas operato dai
militanti pro-schiavismo, John Brown ed un gruppo di coloni abolizionisti (alcuni dei
membri dei Pottawatomie Rifles) uccisero cinque coloni a nord del Pottawatomie Creek
nella contea di Franklin (Kansas). Fu uno dei molti sanguinosi episodi avvenuti in
Kansas prima della guerra di secessione
americana, divenuti noti come Bleeding Kansas (Kansas
sanguinante). Il Bleeding Kansas fu dovuto in gran parte al compromesso del Missouri ed al Kansas-Nebraska Act.
2) Il massacro di Sand
Creek (chiamato anche massacro di Chivington o battaglia di
Sand Creek) si verificò il 29 novembre 1864, nell'ambito dei più
vasti eventi della guerra del Colorado e delle guerre
indiane negli Stati Uniti d'America. Un accampamento di
circa 600 nativi americani membri delle tribù Cheyenne
meridionali e Arapaho,
situato in un'ansa del fiume Big Sandy Creek (oggi nella Contea di Kiowa nella parte orientale
dello Stato del Colorado), fu attaccato da 700 soldati della milizia statale
comandati dal colonnello John
Chivington, a dispetto dei vari trattati di pace firmati dai capi
tribù locali con il governo statunitense. Visto lo scarso numero di guerrieri
armati e capaci di difendersi presenti nel campo, l'attacco dei soldati si
tradusse in un massacro indiscriminato di donne e bambini, con un numero di
morti tra i nativi stimato tra le 125 e le 175 vittime (oltre ad altri 24 morti
e 52 feriti tra gli stessi militari attaccanti); come riferito da molti
testimoni oculari, i corpi dei nativi uccisi furono scalpati e
in molti casi ripetutamente mutilati da parte dei soldati.
3)
Il massacro di Ludlow (località
ad una ventina di chilometri da Trinidad, nella contea di Las Animas, Colorado)
avvenne il 20 aprile 1914, a seguito della feroce repressione degli scioperi
dei minatori da parte delle guardie private dei proprietari delle miniere,
guidati dalla Colorado Fuel and Iron Company della famiglia Rockefeller, spalleggiata dalla Guardia Nazionale, che si
astenne dall'intervenire, assistendo sul posto alla carneficina. Furono ventuno
le persone uccise dai miliziani, fra cui dodici fra donne e bambini: fu il
crimine di Stato USA più efferato contro la lotta sindacale dei minatori, che
coinvolse fino a dodicimila lavoratori e durò dall'autunno del 1913 fino al dicembre
1914.
4)
Il massacro
della miniera di Columbine è un tragico evento che accadde il 21
novembre 1927 nella città di Serene, Colorado, quando alcuni minatori della miniera
Columbine in sciopero vennero
attaccati a colpi di mitragliatrice. Lo sciopero era stato proclamato dal
sindacato IWW (Industrial Workers
of the World, cioè Lavoratori
industriali del mondo). Lo sciopero durava da cinque giorni, e gli scioperanti
organizzavano ogni mattina picchetti e cortei interni perché la Columbine era
una delle poche miniere di carbone dello Stato che non avesse fermato la
produzione. Il 21 novembre 1927 circa cinquecento minatori, alcuni con moglie e
figli, arrivarono alla porta nord appena prima dell'alba, portando con loro tre
bandiere americane. Nei giorni precedenti, per disposizione di Josephine Roche,
figlia dell'appena scomparso proprietario della compagnia Rocky Mountain Fuel
agli operai dei picchetti erano stati serviti caffè e biscotti. Ma quel
mattino gli scioperanti trovarono ad aspettarli l'appena ricostituita polizia
di stato del Colorado, i cui membri erano anche chiamati rangers,
che sbarrò loro il passo. I minatori rimasero sorpresi nel vedere uomini in
borghese armati di pistole automatiche, fucili antisommossa e gas lacrimogeni.
Guardie della compagnia armate di fucili, posizionate in cima alla miniera
coprivano i rangers il cui capo, Louis Scherf, chiese gridando
agli scioperanti chi fossero i loro capi. "Siamo tutti capi!",
risposero. Louis Scherf sparò due colpi della sua 45 sopra le teste dei
minatori. I suoi uomini fecero fuoco direttamente sulla folla. Nella fioca luce
dell'alba gli scioperanti si sparpagliarono sotto una pioggia di piombo. Dodici
rimasero sul terreno, alcuni morti, altri in agonia.
5)
Con il nome di Strage
di San Valentino si identifica il massacro compiuto a Chicago il 14
febbraio 1929 con
il quale gli uomini di Al Capone sterminarono la
banda di Bugs Moran. In totale furono 7 le persone assassinate.
6)
Il massacro
del McDonald's di San Ysidro fu una strage in un ristorante McDonald's avvenuta
nel quartiere di San Diego San
Ysidro il 18 luglio 1984. L'esecutore,
il quarantunenne James Huberty, sparò uccidendo 21 persone e ferendone 19,
prima di essere ucciso da un cecchino della SWAT (acronimo inglese per Special
Weapons And Tactics (in origine era Special Weapons Assault
Team), è un termine usato negli Stati Uniti d'America per indicare le unità speciali di polizia destinate a compiti
ad alto rischio, come operazioni anti-terrorismo, salvataggio di ostaggi e
antisommossa).
7)
La sparatoria
sul ponte di Brooklyn è avvenuta il 1º marzo 1994 a New York. In questo attacco, l'immigrato libanese Rashid Baz sparò contro
un furgone con 15 passeggeri a bordo - tutti studenti che appartenevano al
movimento ebreo ortodosso Chabad-Lubavitch -
e che viaggiava sul ponte di
Brooklyn. Baz usò una pistola Cobray semi-automatica per
mitragliare il furgone, e una pistola Glock 9-mm
semi-automatica per sparare contro gli studenti. Aveva con sé, nel bagagliaio,
anche un fucile calibro
12 Armsel Striker. Quattro studenti vennero
seriamente feriti. Tra i due più gravi c'era Ari Halberstam, uno
studente di sedici anni, che morì quattro giorni dopo per una pallottola alla
testa. L'altro studente, anch'egli colpito alla testa, subì danni cerebrali
permanenti.
8)
Il massacro della Columbine High
School fu una strage in ambito scolastico avvenuta il 20 aprile 1999 e
coinvolse alunni e insegnanti di una scuola superiore del distretto amministrativo di Columbine, non lontano da Denver (Colorado):
due studenti della Columbine High School, Eric Harris e Dylan Klebold, si
introdussero nell'edificio armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni di
scuola e insegnanti. Al termine della sparatoria rimasero uccisi 12 studenti e
un insegnante, mentre 24 furono i feriti
9)
La strage
della Xerox avvenne il 2 novembre 1999 in un edificio della Xerox Corporation ad Honolulu, nelle Hawaii. Il
tecnico Byran Koji Uyesugi sparò ad otto persone, uccidendone sette
(sei colleghi e il suo supervisore). È stata la strage con più vittime nella
storia delle Hawaii.
10)
Il cecchino della Beltway si
riferisce all'autore (in seguito si scoprirà che gli autori erano due) di una
serie di aggressioni con armi da fuoco, pianificate, coordinate e messe in atto
nell'arco di tre settimane dell'ottobre 2002 in Maryland, Virginia e Washington.
Dieci persone furono uccise e tre gravemente ferite in luoghi diversi e
apparentemente privi di collegamento nell'area metropolitana di Washington D.C.
e lungo la Interstate 95 in Virginia.
11)
Il massacro al Virginia
Polytechnic Institute fu un fatto di cronaca nera accaduto lunedì 16
aprile 2007 perpetrato
dallo studente coreano Cho Seung-hui nella scuola
superiore Virginia
Polytechnic Institute and State University, a Blacksburg nello stato della Virginia.
Il massacro, il secondo più grave massacro scolastico nella storia
degli Stati Uniti dopo il disastro della Bath School è costato
la vita a 33 persone (incluso l'omicida), mentre altre 29 hanno riportato
ferite di diversa entità.
12)
La sparatoria
di Tucson del 2011 è una strage avvenuta l'8
gennaio 2011 a Casas Adobes, sobborgo
nord-occidentale di Tucson in Arizona, ad opera di Jared Lee
Loughner, che ha comportato la morte di 6 persone e il ferimento di altre 14,
tra cui la deputata democratica dell'Arizona Gabrielle Giffords, bersaglio principale dell'azione.
13)
Il massacro di Aurora fu un
fatto di sangue avvenuto nella cittadina di Aurora,
nel Colorado nel 2012. Nella
notte tra il 19 e il 20 luglio James Holmes,
ex dottorando di neuroscienze ventiquattrenne, ha aperto il fuoco durante la
proiezione della prima del film Il cavaliere oscuro - Il ritornoin
un cinema di Aurora, in Colorado.
L'attacco ha ucciso 12 persone e ne ha ferite 58.
14)
Il massacro
alla Sandy Hook Elementary School è un evento avvenuto il 14
dicembre 2012, presso
la Sandy Hook Elementary School, situata a Sandy Hook, borgo della città di Newtown in Connecticut (USA), nel quale Adam Lanza, di 20 anni, ha aperto il
fuoco all'interno della scuola elementare, causando la
morte di 27 persone, 20 delle quali bambini di età compresa tra i 6 e i 7
anni, suicidandosi prima
dell'arrivo della polizia.
Lanza aveva precedentemente ucciso la madre mentre si trovava a casa e poi si
era recato in auto alla scuola per mettere in atto il massacro utilizzando armi
che erano regolarmente in possesso della madre.
15)
Il massacro di
Charleston è stata una sparatoria di massa avvenuta il 17 giugno 2015 presso la Emanuel African Methodist
Episcopal Church, una chiesa gospel di Charleston, nella Carolina del Sud, nel
quale Dylann Roof,
di 21 anni, aprì il fuoco all'interno della chiesa, causando la morte di 9
persone e il ferimento di una. Dopo essere stato catturato, Roof dichiarò agli
inquirenti che era sua intenzione scatenare una guerra razziale.
16)
La strage
di San Bernardino è stata una sparatoria avvenuta in un centro sociale per
disabili a San Bernardino, in California, il 2
dicembre 2015.
Intorno alle 10:59 Syed Rizwan Farook e Tashfeen Malik, marito e moglie, dopo
aver lasciato in custodia la propria figlia alla madre di Farook, si recarono
all'Inland Regional Center, un centro sociale per disabili, mascherati e armati
di pistole e fucili. Una volta entrati aprirono il fuoco contro la folla,
uccidendo all'istante 14 persone e ferendone altre 24, tra cui due poliziotti.
I due attentatori furono uccisi in uno scontro a fuoco con i poliziotti a 2 km
dal luogo della strage, come confermato dal capo della polizia.
17)
La strage di Orlando è stata una
sparatoria di massa avvenuta all'interno del night club Pulse
di Orlando in Florida,
night club frequentato da omosessuali,
nella notte tra l'11 e il 12 giugno 2016. Nella
strage sono state coinvolte più di un centinaio di persone. Le vittime
accertate sono state 49, oltre all'attentatore, mentre i feriti sono stati 58.
18)
La strage di Dallas è stata una
sparatoria di massa, avvenuta tra il 7 e l'8 luglio 2016,
perpetrata da Micah Xavier Johnson con l'obiettivo di colpire alcuni agenti di
polizia in seguito alle recenti uccisioni di cittadini afroamericani da parte
delle forze dell'ordine americane. La sparatoria, infatti, è avvenuta alla fine
di una protesta pacifica organizzata contro gli omicidi di Alton Sterling
a Baton Rouge, Louisiana e
di Philando Castile a Falcon Heights, nel Minnesota,
avvenuti pochi giorni prima. 6 morti compreso il Killer
19)
La sparatoria di Baton Rouge del
17 luglio 2016 è stata una sparatoria di massa, perpetrata da
Gavin Eugene Long, con l'obiettivo di colpire alcuni agenti di polizia. Il
conflitto a fuoco ha portato all'uccisione di 3 agenti di polizia e dello
stesso responsabile della sparatoria, mentre altri tre ufficiali sono rimasti
feriti, tra cui uno in condizioni ancora molto gravi. Tra gli agenti rimasti
vittime della sparatoria, due lavoravano presso il dipartimento di polizia di
Baton Rouge, mentre un altro era membro dell'East Baton Rouge Parish Sheriff's
Office
20)
Las Vegas, 2 ottobre 2017: 60 morti e 527
feriti.
Fabrizio
Giulimondi
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