Non è
facile, anzi è raro trovare uno scrittore che divenga registra della storia
raccontata in un proprio libro. Molte volte, anzi sempre, ci lamentiamo che un’opera
non venga ben tradotta nel linguaggio filmico, anche perché ogni lettore gira
un suo film mentre si gusta la lettura di un romanzo.
Uno
dei più grandi autori di thriller, in Italia e in Europa, Donato Carrisi, ha diretto “La
ragazza nella nebbia”, da lui scritto e pubblicato da Longanesi nel 2015.
La
trasposizione sul grande schermo è impeccabile, con le giuste tinte noir bagnate da una incessante pioggia,
unitamente ad una oscurità che avvolge la fotografia anche quando è giorno, “La ragazza nella nebbia” vede un cast
di attori di alto livello recitativo al cui baricentro v’è Toni Servillo, che non ha certo bisogno di presentazioni.
Riproduco
la recensione redatta al tempo.
Buona
visione e buona lettura!
Fabrizio Giulimondi
Non
c’è niente da fare! Donato Carrisi è
il più grande scrittore di genere thriller italiano e uno dei più bravi a
livello europeo.
Ogni
sua opera è un piccolo intrigante capolavoro, in cui un reticolato
inestricabile di introspezione, psicologia, oscura astuzia, esoterico agire,
verità nascoste e falsità apparenti, non fanno staccare il naso del lettore
dalle pagine divorate, risucchiate, ingoiate voracemente del romanzo, perché
egli vuole, deve, sapere quale sia la autentica realtà.
Ma deve
attendere.
Con
crudele pazienza.
“Il
suggeritore”, “Il tribunale delle anime”, “L’ipotesi del male”, “Il cacciatore
del buio” e, adesso, “La ragazza nella
nebbia” (Longanesi).
Ritmo
incessante. Fiato sospeso, in apnea sino alla fine. Nulla, ma proprio nulla, è
come appare.
“Il dolore altrui produceva un effluvio
strano, era forte e pungente ma anche seducente…La gente non cerca giustizia,
vuole solo un colpevole…La pietà era stata rimpiazzata da una curiosità
morbosa…Non gliene frega a nessuno se sei innocente, la gente ha già deciso…E’
il cattivo che rende la mediocrità più accettabile: è lui che fa la storia…La
prima regola del buon romanziere è copiare”.
I
fatti di cronaca “nera” degli ultimi anni, Cogne e la Franzoni, i delitti di
Sarah Scazzi e Yara, sono lo spunto umano, sociale e ambientale dove parte e si
muove la storia, per poi diventare altro.
Ma voi
siete veramente convinti di essere ciò che pensate di essere?
Fabrizio Giulimondi
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