Ieri è approdato
nei cinema il film Shadowhunters di Harald Zwart, trasposizione cinematografica della celebre
saga letteraria fantasy The mortal instruments di Cassandra Clare. Credo che per lunghi
anni ci terranno compagnia le storie dei cacciatori di demoni, visto che questa
pellicola porta sul grande schermo il primo libro (“La città di ossa”) dei cinque sino ad ora pubblicati (oltre La città di ossa, La città di cenere, La città
di vetro, La città degli angeli
caduti e La città delle anime perdute),
a cui si aggiungono due freschi di
conio: The mortal instruments – city of heaven fire - che uscirà il
prossimo 1 marzo - e The shadowhunter’s codex, che sarà nelle
librerie dal 29 ottobre 2013.
Oramai il genere fantasy imperversa nel mondo della
letteratura e del cinema, con i suoi lunghi racconti e le complesse e
articolate – talora farraginose - trame,
da quando la straordinaria trilogia di
Tolkien Il Signore degli Anelli si
affacciò al pubblico, per essere seguita da La storia infinita e da Eragon, per poi giungere alle due saghe letterario – cinematografiche
di fama mondiale più vicine per
contenuti, struttura narrativa, stile, linguaggio, tecnica e approccio estetico
all’opera in commento, ossia Twilight e Harry
Potter.
Non è un caso che l’attore
che ricopre il ruolo del coprotagonista
maschile Jace Wayland, Jamie Campbell Bower, abbia già recitato in Harry Potter e i doni della morte, parti
I e II e in The twilight saga – Breaking
Dawn, parti I e II.
La bellissima Lilly
Collins, interprete della coprotagonista
femminile Clary Fray, darà filo da torcere alla attrice Kristen Stewart (Bella
Swan in Twilight), perché oltre a possedere una avvenenza nel corpo, nel
viso e nello sguardo che irrompe nella sala bucando lo schermo, veste i panni
di un personaggio non eternamente in preda a tristezza, malinconia, angustia e
mestizia, eternamente indecisa fra un lupo mannaro ed un succhiasangue: Clary Fray,
inconsapevole cacciatrice di demoni, figlia di un mondano (un essere umano) e
di una donna discendente da coloro che bevvero
dalla Coppa Mortale, ove un
angelo vi aveva versato il proprio sangue (una sorta di babbana - sangue misto di umani e maghi - alla Harry Potter maniera), è un personaggio convincente, determinato,
combattivo, dotato di una notevole
carica di sympatheia, qualità decisamente mancante nella figura di Bella.
Clary Fray scoprirà
le sue capacità, abilità e poteri grazie ad un millenario cacciatore di demoni,
Jace Wayland, anche se dall’aspetto fisico la vetustà dei suoi anni non si nota
e credo che il suo interprete, Jamie
Campbell Bower, non sarà affatto sgradito al pubblico femminile e specie delle adolescenti.
L’eterna lotta fra
Bene e Male, fra Angeli e Demoni, si ripete in versione fortemente action movie, con un sapiente, abile ed
armonico mixaggio e shakeraggio degli guide lines che si riscontrano sia negli “episodi” dei film di Twilight (facendo sommessamente notare
che la scena dell’attacco di un gruppo di vampiri da parte di grossi lupi mi
pare essere stata copiata da una omologa
azione in Eclipse), sia in quelli di Harry Potter, anche se in alcuni tratti emerge potente la cultura fantasy che il regista si è formata con Il Signore degli anelli. Interessanti tracce
squisitamente favolistiche si rinvengono verso la conclusione, momenti che
ricordano la fiaba de La bella addormentata nel bosco, mentre lo
scambio di tenerezze fra Jace e Clare in
una scenografia multicolore di fiori che sbocciano ad un tocco magico, le fiabe
di Andersen e immagini di Narnia.
Invero, l’opera
nella sua lunga durata (130 minuti) è un costante aggancio testuale e immaginifico
a lavori filmici precedenti. E’ sufficiente riflettere sul demone le cui disgustose fattezza richiamano Fluido Mortale, film horror-fantascentifico
del 1958; sui rabbiosi rottweiler che ricordano gli esseri malefici in fattezze
canine ne Il presagio, nella versione del 1976 e poi del 2006, tratto
dall’omonimo e grandioso romanzo di David Seltzer; su alcune frasi pronunziate da Simon – eterno spasimante
di Clare - riprese dalla famosa pellicola brillante Ghostbusters; sulla terrificante
tramutazione demoniaca di una strega (apparentemente buona) che fa balzare la
mente subitaneamente a L’esorcista, che non ha bisogno di commenti. E sapete
perché costei assume improvvisamente un aspetto terrificante? In ragione
dell’ascolto di alcune note di Bach accennate
al pianoforte da Jace: trovata geniale ed
erudita in cui il grande compositore si scopre essere stato un cacciatore di
demoni e le sue opere uno strumento per rivelarne la presenza.
Altamente
consigliabile per gli amanti del genere.
Fabrizio Giulimondi