venerdì 22 novembre 2024

"SENZA EREDI. RITRATTI DI MAESTRI VERI, PRESUNTI E CONTROVERSI IN UN’EPOCA CHE LI CANCELLA" di MARCELLO VENEZIANI (MARSILIO NODI)



Non siamo eredi, non lasciamo eredi. Non ereditiamo niente, non lasceremo alcuna eredità. È questa, per dirla in breve e in modo diretto e brutale, la condizione odierna … Viviamo in un’epoca di contemporanei, senza antenati né posteri, uniti solo nel vago domicilio nello stesso tempo; non consorti, al più coinquilini … Nessuno continuerà la nostra opera, nessuno salverà quel che poteva, doveva essere salvato di ogni eredità … E i posteri, di questo passo, saranno privi di memoria storica e letteraria, e di coscienza critica. È l’epilogo coerente di una società senza padre, poi diventata società senza figli, società parricida e infanticida, all’insegna delle orfanità elettive. La società dei mutanti e dei no-nati, nel senso della denatalità e dell’aborto. Il nichilismo alla fine mantiene la promessa: di tutto resterà niente, dopo di noi il nulla”.

Viviamo tempi in cui il vuoto e la sua ricerca sono valori agognati ed esaltati ed il relativismo decostruisce persino ciò che cade sotto i nostri cinque sensi: un tavolo può divenire una sedia se così è stabilito da chi decide orwellianamente ciò che è vero e ciò che è falso; quello che bisogna dire e quello che non bisogna dire; ciò che è giusto pensare e ciò che è obbrobrioso pensare.

La necessità di un pensiero denso che punta all’essenza, a ciò che non muta, all’invalicabile, al senso del limite, è avvertita da chi mantiene una propria razionalità a-materialista.

Marcello Veneziani continua a tentare di fornire risposte e porre domande dentro un percorso che non privi l’uomo della Natura, una Natura vera, non ecologista o ambientalista; un percorso che non privi l’uomo della sua verità che in quanto tale spasima verso l’Assoluto.

L’autodeterminazione umana in ogni campo sta destrutturando l’essere umano come il cubismo confuse e spostò le parti del corpo umano. L’arte nel suo genio creativo può farlo ma se lo fa l’essere umano è lo stesso essere umano a rimanerne annientato: la libertà cancella se stessa.

Senza eredi. Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella” (Marsilio Nodi) tratteggia - similmente a "Imperdonabili" - in modo non didattico, accademico o didascalico sessantasei pensatori antichi, moderni e contemporanei, di ogni genere e tipologia e, attraverso questo tratteggio, maieuticamente e socraticamente fa fuoriuscire altri mondi, altre prospettive, altri orizzonti, altre visioni.

Come tutte le opere di Veneziani, il linguaggio è potente, le concezioni della vita e del mondo del tutto extra ordinem.

Nel mondo della pochezza globale, questo saggio, lo dico senza infingimenti, è per chi è in grado ancora di pensare, di analizzare, di voler capire e apprendere.

Per capire la vita, il mondo e la condizione umana il pensatore intreccia saperi ed esperienze, non è irretito da un sistema e da un lessico, o ingessato in un corso d’insegnamento. Il rapporto tra la realtà e la verità, tra la parola e il silenzio, si fa in lui intenso, diretto, assoluto, senza interferenze, senza linguaggi astrusi, puro  nell’impurità di un pensiero vivente che si dispone a trascendere la morte e a non finire con l’opera”.

Fabrizio Giulimondi  

sabato 2 novembre 2024

"LA CASA DEI SILENZI" di DONATO CARRISI (LONGANESI)

 


Donato Carrisi è tornato con un romanzo che supera i precedenti per linearità della trama ed incisività narrativa, con un crescendo wagneriano emozionale che gli ultimi lavori avevano talora dimenticato.

La casa dei silenzi” (Longanesi) è frutto di un reticolato di silenzi e inquietudini, memorie cancellate e messaggi che vengono dal futuro.

I sogni sono al centro del racconto. I sogni sono il tessuto connettivo dell’opera. I sogni legano personaggi e ambienti, presente, passato e futuro. Sono i sogni ha creare l’atmosfera, anzi sono l’atmosfera stessa. I sogni sono un mistero e il mistero della psiche è immerso nei sogni.

L’ “addormentatore di bambini” è tornato insieme a vicende che gettano il lettore in uno stato dopaminico.

La pareidolia.

Il signor B. Il signor Z.

La realtà è un simbolo e il simbolo la realtà.

Non riuscirete a smettere di leggere: leggere tutto e subito sarà una necessità compulsiva.

Tutto è reale. Nulla è reale.

La rosa è il nome di un fiore o di una bambina? Sartre e thriller.

Passato, presente e futuro non si distinguono, fusi in un unico magma spazio-temporale.

Magnolia.

Una donna dai capelli neri indossa un abito scuro. Lei vive nei sogni di Matias. Lei lo guarda. Lei esiste o è una proiezione onirica del ragazzino?

Una minuziosa ricostruzione di fatti immaginifici e reali che non fa staccare il lettore dal libro.

Limonata scarpa morte.

Non c’è più tempo.

La vera realtà dimora in ciò che non vediamo perché è ciò che non è visibile ad essere la vera realtà.

Il kafkiano grande scarafaggio.

L’evocazione esorcistica dell’incontro al secondo piano della casa dell’ipnotista con il perseguitato dallo stesso sogno che si è trasformato in un incubo terrifico nonostante la sua placidità.

Un sogno che si ripete per un anno. Un incubo. Nightmare.

Letteratura e cinema. Psicoanalisi, psichiatria e analisi dei sogni. Coscienza, inconscio e subconscio.

Spesso in quelle famiglie trova ad aspettarla lo scarafaggio. Cambia aspetto ma è sempre lui. Ormai a imparato a riconoscerlo”.

Fabrizio Giulimondi