Non ho simpatia per l'Autore, lo scrittore-magistrato Gianrico Carofiglio, per la supponenza con cui interloquisce con chi non appartiene al suo credo politico, ma è indubbiamente un bravo scrittore, dallo stile agile e la narrazione gradevole, capace di catturare l'attenzione del lettore. Il suo ultimo lavoro, "La misura del tempo" (Einaudi), è un libro di facile lettura e comprensione che racconta, tramite lo sviluppo di un processo penale, le vicende dell'avvocato Guerrieri (che chi legge Carofiglio già conosce) che lo vedono imbattersi con il proprio passato. La narrazione poliziesca e giudiziaria è la superficie, la trama e il reticolato di ragionamenti, di dialettica interiore, di riflessioni, astuzie e tecniche processuali, sono la vera polpa.
Intrigante
e didascalico, psicologico e proiettato verso l'introspezione, "Misura del tempo" è consigliabile
nel tempo del cororavirus.
"Date parole al dolore, il dolore che non
parla sussurra al cuore oppresso e gli dice di spezzarsi. Machbeth, non ricordo
l'atto. Forse è il quarto.".
Fabrizio Giulimondi