giovedì 22 settembre 2022

"MEMORY" di MARTIN CAMPBELL

 

 


"Memory" di Martin Campbell, classico action movie targato a stelle e strisce, parte con grande intensità per poi scaricare l'energia cammin facendo. L'attore protagonista Liam Neeson è una garanzia avendo una lunghissima carriera come interprete di personaggi impegnati a correre contro il tempo, a colpi di karate e di pistola, in condizioni ambientali impossibili.

La trama riprende altre narrazioni cinematografiche che vedono al centro della scena criminali che poi convertono la propria violenza ad una causa giusta. L'incontro del killer professionista Alex Lewis con una ragazza coinvolta in un gito di prostituzione minorile e pedofilia suscita in lui un tale moto di indignazione da condurlo a collaborare a distanza con i "buoni": i metodi, ovviamente, rimangono inalterati!

Splatter, azione, ambienti turpi e voglia di redenzione costellano la storia che, però, risulta essere, al suo termine, sanza infamia e sanza lodo.

 

Fabrizio Giulimondi

lunedì 19 settembre 2022

"IL SIGNORE DELLE FORMICHE" di GIANNI AMELIO

 



Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, bel, affascinante e raffinato film appena uscito dal Festival del cinema di Venezia ed entrato nelle sale cinematografiche (liberate dal green pass e dalle mascherine). Il cast di attori è di tutto rispetto: il bravissimo e neofita Leonardo Maltese nei panni di Ettore, accompagnato da due grandi attori come Luigi Lo Cascio, interprete del protagonista della storia ed Elio Germano, nel ruolo del giornalista “eretico” del quotidiano l’Unità.

Il racconto è tratto da una vicenda realmente accaduta che gira intorno alla vita del mirmecologo, letterato e drammaturgo Aldo Braibanti nella Emilia Romagna comunista degli anni ‘60. Braibanti è omosessuale e attratto dai propri giovani discenti frequentanti la sua scuola di teatro. Con l’accusa dell’allora vigente reato di plagio (art. 603 del codice penale, poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta nel 1981) al professore viene storpiata definitivamente l’esistenza con una condanna a nove anni di prigione, mentre al giovane allievo (Ettore) con cui oramai conviveva, viene fagocitata la mente dopo un lungo periodo di manicomio ed una serie di elettroshock.

Braibanti è un antesignano provinciale e sconosciuto di Pasolini, ricordandone le fattezze e l’attrazione per i ragazzi e ripetendone lo schema relazionale fra figlio e madre: la madre di Aldo è figura maestosa straordinariamente inverata da Rita Bosello.

Nel ribadire la delicatezza estetica, il garbo narrativo e le tinte morbide delle immagini, è opportuno mettere in evidenza anche l’esasperazione ideologica che punteggia la pellicola, ideologia che prorompe nella scena della suora che alza il Crocefisso innanzi agli occhi della madre di Ettore a mo’ di esorcismo o in quella in cui il Pubblico Ministero pronunzia parole duramente razziste nei confronti dei neri in un’aula di giustizia.

Il dato “politico” innovativo rispetto al Mainstream si palese nell’esplicita accusa di omofobia ai comunisti nostrani e sovietici, comportamento che oggi comporterebbe la damnatio memoriae.

Fabrizio Giulimondi