Con
linguaggio barocco, poliedrico e aulico il partenopeo Paolo Isotta, uno dei più illustri musicologi nel panorama italiano
ed europeo, immerge il proprio uditorio, con i suoi “Altri canti di Marte” (Marsilio),
nel teatro dei grandi compositori sinfonici e lirici e nel proscenio dei
virtuosismi di celeberrimi direttori di orchestra e musicisti senza tempo,
mostrando, garbatamente ma senza infingimenti, il “dietro le quinte” del
misterioso universo della musica, che
sarà disvelato senza remore all’attento e
colto lettore.
“Altri canti di Marte” è un momento di
alta letteratura artistica, costellata di richiami aneddotici alla vita
personale, professionale e politica dell’insigne Autore, aneddoti che lasciano
stupefatti per la franchezza con la quale vengono raccontati, boccata di
ossigeno di montagna per i nostri neuroni asfissiati dal “politically correct”.
Fabrizio Giulimondi
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