Siamo
tutti fascisti.
Ogni
volta che rispettiamo una regola sapendola inutile, siamo fascisti.
Ogni
volta che abbiamo messo davanti la nostra paura, siamo stati fascisti.
Ogni
volta che rimarremo a casa per paura della multa, saremo stati fascisti.
Questo
è il vero fascismo, quello per cui scendiamo in piazza ogni 25 aprile gridando
contro la bandiera di partito del momento, credendo di compiere qualche eroica
prevenzione al fascismo.
Siamo
degli sciocchi, incapaci di riconoscere i veri pericoli che nella storia
evidentemente non si manifestano sempre nello stesso modo.
Siamo
degli ottusi, pronti ad abusare ingenuamente della parola rivoluzione e quando
ci è richiesta abbiamo pronto un arsenale di "buon senso" per il
quale possiamo anche procrastinare. Ci scandalizziamo dei genocidi e dei
massacri del passato, mentre noi saremmo stati i primi ad avallarli, rimanendo
in silenzio. Avremmo fatto il saluto romano e avremmo acconsentito nel silenzio
alle deportazioni, esattamente come oggi lasciamo che i malati muoiano da soli:
una barbarie mai vista su questa terra che pure ne ha da vendere. E non
rispondetemi che non è opportuno paragonare, perché sarebbe un altro modo
vergognoso di addormentare le coscienze e ritornare nella calda tana del nostro
quieto vivere.
Mi
dispiace deludervi, e il dispiacere è sincero, ma nessuno di noi sarebbe stato
un partigiano.
Le
strade alle 22.30 sono vuote da mesi perché la maggior parte di noi ha solo
paura di una multa: quantomeno abbiamo la decenza di riconoscere che mai
saremmo andati a combattere sulle montagne.
A
tutti noi che ci lamentiamo dell'assurdità di certe regole e poi le
rispettiamo, che percepiamo perfettamente l'insensatezza della maggior parte
delle situazioni che sperimentiamo, che non abbiamo un reale motivo per temere
per la nostra salute: stiamo contribuendo al disfacimento del tessuto sociale,
all'omicidio della democrazia, o a quel poco che ne rimaneva.
Non lo
scrivo con rancore, ma con tremendo dolore e nessuna speranza che alcuno possa
capire. Probabilmente vi sentirete solo offesi, perché questo sappiamo fare,
offenderci tutto il tempo, stizzirci per il fastidio che qualcuno ci abbia
fatto notare che la nostra piccola vita non è solo nostra, che le piccole
ragioni che guidano le nostre decisioni si esplicano in una ragione più grande
e di per sé superiore che è il movimento storico. Non saranno le nostre
singole, finite ragioni ad essere giudicate, ma il moto universale che ne
scaturisce. Siamo responsabili di questo moto, di questo incessante susseguirsi
di catastrofi e fallimenti. Siamo responsabili dell'inettitudine sociale che
stiamo dimostrando, ne siamo responsabili di fronte ai nostri discendenti,
quelli che saranno costretti a scatenare guerre domani perché noi rimaniamo
zitti oggi.
Spero
in zero "mi piace", perché non generano movimento alcuno, ma in
qualche privata e onesta riflessione.
Emiliano
dice che il mio problema è che ho troppa fiducia nel genere umano.
Credo
abbia ragione.
Alessia Giulimondi
Coraggio delle idee
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