"Unplanned - La storia vera di Abby
Johnson" di Chuck
Konzelman e Cary Solomon, ossia
il film più boicottato della storia del cinema.
Dalle
chiacchiere alla verità tramite la possente narrazione di una pellicola che vi
sbatte in faccia la realtà, impietosamente, in modo crudo, senza infingimenti o
edulcorazioni.
Dalle
chiacchiere alla verità tramite la tragica, fisica, intensa e mimica recitazione
di Ashley Bratcher, che veste i panni
di Abby Johnson, la donna che dopo aver fatto carriera nel più potente e
diffuso sistema di cliniche per aborti negli Stati Uniti e nel mondo,
"vede" con i propri occhi, con gli occhi della realtà, non con quelli
della ideologia, cosa sia effettivamente un aborto. La vita cambia. Le idee
cambiano. Tutto assume un contorno del tutto diverso, anzi opposto a quello
percepito in precedenza.
Questo
film - realizzato nel 2019 e distribuito solo nel prossimo autunno,
silenziosamente, per pochi giorni e in poche sale - nasce dai coraggiosi racconti di questa
donna, che ha raccontato la macelleria che viene praticata da Planned Parenthood e la drammatica
solitudine vissuta da adolescenti, ragazze e donne, a cui non viene proposto
null’altro che l'aborto come soluzione salvifica, per essere poi abbandonate un
secondo dopo.
Vi
prego di andarlo a vedere: la bellezza artistica e interpretativa si accompagna
alla bomba atomica di quello che scoprirete: dopo la visione di "Unplanned - La storia vera di Abby Johnson"
si prende coscienza di aver camminato sul soffitto pensando di poggiare i piedi per
terra.
Fabrizio Giulimondi
Complimenti Fabrizio! Un tema così drammaticamente complicato, analizzato con una sensibilità incredibile che arriva dritta al cuore.
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