"C'è un tempo per tutto: e questo non è il tempo di tacere.".
Sono anni che denuncio la brutalizzazione della Costituzione italiana e mi ha fatto piacere imbattermi nello scritto corsaro "Eclissi di Costituzione. Il governo Draghi e la democrazia" (Chiarelettere) di Tomaso Montanari, rettore dell'università per stranieri di Siena e pluri-democraticamente insultato nei talk show televisivi.
"Eclissi di Costituzione" è una analisi, da Sinistra, lucida, spietata e di ampio respiro, sul governo Draghi ("Il nuovo mantra dell'antipolitica assume quindi toni monarchici, autoritari, repressivi") e sulle connivenze della Sinistra italiana con le numerose illiberalità, violazioni dello Stato di diritto, abbattimento delle garanzie nel mondo del lavoro e lesioni della dignità dei lavoratori, posti in essere dalla pandemia in poi. Il bisturi di Montanari sull'opera di Draghi mette in evidenza il trionfo del mercato sulla Politica, il Parlamento ed il diritto, diritto considerato oramai roba da "intubatori" seriali, da putiniani di ferro. "Vaccinista" convinto, lo studioso indica ai suoi lettori l'odio che ha investito chi ha osato non assumere il vaccino, una platea di donne e uomini esposti quotidianamente al pubblico ludibrio ad opera di giornalisti video e della carta stampata e delle stesse somme istituzioni dello Stato, Mattarella e Draghi in testa.
Il robusto ridimensionamento dei fondamentali di una società liberale, iniziato nel marzo 2020, è proseguito, abbrutendosi, con il sopraggiungere dell'invasione russa dell'Ucraina. I vocaboli sprezzanti e semplificativi da che mondo è mondo occorrono per attingere meglio l'obiettivo: dare la colpa ad un gruppo sociale che colpe non ha, per nascondere quelle vere, le proprie: dai No Vax ai putiniani il passo è breve!
Una Sinistra guerrafondaia, ingobbita dinanzi ad un poco lucido Biden, desta scandalo nell'Autore e in tutti coloro che non hanno cambiato idea in merito alla guerra solo perché l'ha cambiata il PD ed il suo segretario Letta.
Montanari studia il nuovo idioma dei grandi quotidiani, e nota come sia tutto orientato verso una gagliarda, e si pensava passata, retorica bellica: "All'epoca dei nostri nonni un caduto era motivo d'orgoglio in famiglia.".
Si cerca di contrastare da anni il linguaggio violento sui social, ma, invero, in questi anni il linguaggio d'odio ed il linciaggio verbale hanno contrassegnato proprio coloro che avrebbe dovuto garantire a tutti la libera e serena espressione del pensiero: "La stampa, quasi tutta genuflessa davanti al soglio di Draghi, ....fabbricava a getto continuo colpevoli, capri espiatori, streghe da bruciare.".
Abbiamo assistito e stiamo assistendo ad un ufficiale criminalizzazione del dissenso, qualsiasi dissenso, anche quello esercitato in modo pacifico e argomentato, una damnatio che consegna alla stampa la potestà di mettere all'indice il dissenziente, emarginandolo e proscrivendolo anche con conseguenti gravi pregiudizi di natura professionale ed economica. Siamo in attesa che il Corriere della Sera inserisca nella fossa del letame pacifista e propagandista russofilo anche il Pontefice, avendo Egli qualificato l'eccessiva presenza della Nato lungo i confini della Russia ragione di "facilitazione" della rabbia dello Zar.
"La domanda è: l'«alto profilo» del governo Draghi, garantito personalmente dal presidente Mattarella, che rapporto ha con la Costituzione italiana, della quale il presidente è garante?"
Fabrizio Giulimondi
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