venerdì 17 ottobre 2025

"ESTRANEA" di YAEL VAN DER WOUDEN

 


Estranea” (Garzanti), opera prima della scrittrice olandese Yael Van Der Wouden, è un romanzo pieno di sfaccettature introspettive e risvolti psicologici.

Si possono percepire estranei gli altri ma si può percepire estraneo anche il proprio essere.

Isabel, personaggio tragico e di grande fascino, vede gli altri come estranei (Eva, Neelke e gli stessi fratelli), anche se è Isabel ad essere estranea a se stessa. Chiusa, cupa e abitudinaria, Isabel si identifica con la propria casa, che invero non è sua come non sono sue le posate, i vasi e quei piccoli utensili anonimi che per altri possono possedere un valore affettivo senza misura. Questo romanzo è un reticolato di particolari, di descrizioni di oggetti apparentemente minuti e senza significato, di emozioni e sentimenti silenti e travolgenti allo stesso tempo. La solitudine non è solo una assenza dell’altro, ma è vissuta in “Estranea” come uno stato dell’anima in cui si è soli con se stessi, lontani anche da se stessi, non percependosi più come “persona con cui stare”: Isabel vive una solitudine totalizzante; Vera, invece, è in compagnia con se stessa ma sola in mezzo ai suoi amanti, semplici mezzi per giungere ad un fine cui il passato l’ha costretta.

Isabel è fuoco sotto la cenere, una città che appare grigia e spenta mentre nei suoi tunnel e gallerie esplodono orge di colore e musiche e balli.

Dickens è sotto traccia, corrente elettrica che scuote sommessamente la narrazione, battito cardiaco che fa scorrere il sangue del racconto.

I dialoghi costituiscono l’ossatura del romanzo, dialoghi serrati, tesi, possenti, drammatici. Nulla è cosparso di lievità perché è la tragedia a dipingere ogni traccia del libro, inclusi i passaggi sensuali e sessuali della implosione lesbica. Il passato è ancora presente, perché è un passato terrificante che non può essere certamente dimenticato. La Storia implacabile forgia il presente mutandone il corso: la vita di Isabel cambierà quando saprà. La conoscenza è una eruzione vulcanica, un uragano, un terremoto, un’onda gigantesca ed implacabile.

Isabel si prende sulle spalle il peso del passato e del presente di Eva, un fardello pesante e sconosciuto alla non curanza di Hendrik e alla superficialità di Louiss.

Si può essere colpevoli anche senza sapere, complici quando non si poteva non sapere.

Fabrizio Giulimondi

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