La
Suburra era un vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma situato sulle
pendici dei colli Quirinale e Viminale, fino alle propaggini dell'Esquilino. La
popolazione che vi abitava era costituita da sottoproletariato urbano che viveva
in condizioni miserabili. Anche nel linguaggio attuale con la locuzione “Suburra”
si intende un luogo malfamato, teatro di crimini e immoralità.
“Suburra” di Stefano Sollima è una autentica suburra
filmica, visto il confuso potpourri
di fatti di cronaca, eventi politici e istituzionali e note condotte criminali
che il registra vi getta dentro.
“Suburra”, tratto dall’omonimo romanzo
di Giancarlo de Cataldo e Carlo Bonini, è il Romanzo criminale in salsa “Mafia Capitale”, la Gomorra romana condita con gli ultimi
rimasugli della “Banda della Magliana”, la storia - molto riveduta e molto corretta - delle vicende che vanno dalle dimissioni del
governo Berlusconi del 12 novembre 2011, alle dimissioni di Papa Benedetto XVI dell’11
febbraio 2013, agli avvenimenti capitolini del 2 dicembre 2014. Poco
convincente, eccessivo, esagerato, talora grottesco, marcatamente
ideologicamente orientato, il film vede un cast di attori italiani di primo
piano, da Claudio Amendola, a Pierfrancesco Favino, a Elio Germano, sino a Alessandro Borghi e Greta Scarano.
Fabrizio Giulimondi
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