Cari Colleghi e amici,
chi mi ha preceduto è stato certamente esaustivo nella trattazione, quindi solo po-che parole per salutarvi ed esprimere soddisfazione nel vederci qui riuniti per questo avve-nimento così importante.
Infatti è la prima volta che all’interno della nostra associazione si arriva ad un mo-mento di grande trasparenza qual’è quello in cui si vota liberamente per eleggere delle persone agli incarichi direttivi dell’associazione.
Da oggi chi rappresenta l’associazione avrà finalmente la necessaria legit-timazione.
Come sappiamo, pervenire a questo momento non è stato facile né indolore, anzi è stato quasi traumatico, infatti la parte più consapevole degli associati ha dovuto vincere la resistenza di chi riteneva che i tempi non fossero ancora maturi per una libera elezione de-gli organi rappresentativi, e lo riteneva con una convinzione e una pervicacia tali da aver preferito l’uscita dall’associazione piuttosto che permettere i necessari mutamenti e confrontarsi con gli altri associati, che pure avevano riposto in loro tanta la loro fiducia.
La resistenza passiva è durata a lungo e ha prodotto gravi danni all’associazione: molti iscritti si sono allontanati perché delusi dal modo di condurre le cose e dalla mancanza di risultati.
La gestione verticistica ha mascherato la carenza di attività ma, quel che è peg-gio, ha impedito ad altri di prendere iniziative che forse avrebbero almeno testimoniato vi-talità e motivo di restare nell’associazione stessa.
Adesso tutto questo è quasi passato, ora si tratta di ricominciare con la collaborazio-ne e partecipazione di tutti quelli dotati di idee e voglia di attuarle.
Il momento appare favorevole in quanto alcuni settori dell’attuale maggioranza di governo sembrano seriamente decisi a porre mano alle riforme del settore giudiziario e an-che noi dovremmo riuscire ad inserirci positivamente nei cambiamenti in corso, sopratutto con riferimento alla riforma del codice di procedura civile.
Ho seguito da vicino l’attività iniziata dai colleghi Schepis e Ferraro, ho partecipato direttamente e conosciuto alcuni dei nostri interlocutori diretti, il sen. Magnalbò e il Prof. Fabrizio Giulimondi che è un diretto collaboratore del sottosegretario Valentino.
Mi sono sembrate persone seriamente motivate ma, fatto importantissimo, persone che conoscono bene le nostre faccende, ad esempio conoscono bene le differenze tra B3 e C1, tanto per dirne una, ma anche tutte le altre questioni che ci riguardano e che ci stanno sollecitando tutto un lavoro, che stiamo sviluppando, di studio e aggiornamento della normativa attuale. Questo per inserire fattivamente e positivamente la nuova figura dell’U.G. nel quadro normativo esistente, ma considerando anche quello che si prevede che dovrebbe essere, a breve termine, il prodotto dalla riforma del codice di procedura civile e dell’ordinamento giudiziario.
chi mi ha preceduto è stato certamente esaustivo nella trattazione, quindi solo po-che parole per salutarvi ed esprimere soddisfazione nel vederci qui riuniti per questo avve-nimento così importante.
Infatti è la prima volta che all’interno della nostra associazione si arriva ad un mo-mento di grande trasparenza qual’è quello in cui si vota liberamente per eleggere delle persone agli incarichi direttivi dell’associazione.
Da oggi chi rappresenta l’associazione avrà finalmente la necessaria legit-timazione.
Come sappiamo, pervenire a questo momento non è stato facile né indolore, anzi è stato quasi traumatico, infatti la parte più consapevole degli associati ha dovuto vincere la resistenza di chi riteneva che i tempi non fossero ancora maturi per una libera elezione de-gli organi rappresentativi, e lo riteneva con una convinzione e una pervicacia tali da aver preferito l’uscita dall’associazione piuttosto che permettere i necessari mutamenti e confrontarsi con gli altri associati, che pure avevano riposto in loro tanta la loro fiducia.
La resistenza passiva è durata a lungo e ha prodotto gravi danni all’associazione: molti iscritti si sono allontanati perché delusi dal modo di condurre le cose e dalla mancanza di risultati.
La gestione verticistica ha mascherato la carenza di attività ma, quel che è peg-gio, ha impedito ad altri di prendere iniziative che forse avrebbero almeno testimoniato vi-talità e motivo di restare nell’associazione stessa.
Adesso tutto questo è quasi passato, ora si tratta di ricominciare con la collaborazio-ne e partecipazione di tutti quelli dotati di idee e voglia di attuarle.
Il momento appare favorevole in quanto alcuni settori dell’attuale maggioranza di governo sembrano seriamente decisi a porre mano alle riforme del settore giudiziario e an-che noi dovremmo riuscire ad inserirci positivamente nei cambiamenti in corso, sopratutto con riferimento alla riforma del codice di procedura civile.
Ho seguito da vicino l’attività iniziata dai colleghi Schepis e Ferraro, ho partecipato direttamente e conosciuto alcuni dei nostri interlocutori diretti, il sen. Magnalbò e il Prof. Fabrizio Giulimondi che è un diretto collaboratore del sottosegretario Valentino.
Mi sono sembrate persone seriamente motivate ma, fatto importantissimo, persone che conoscono bene le nostre faccende, ad esempio conoscono bene le differenze tra B3 e C1, tanto per dirne una, ma anche tutte le altre questioni che ci riguardano e che ci stanno sollecitando tutto un lavoro, che stiamo sviluppando, di studio e aggiornamento della normativa attuale. Questo per inserire fattivamente e positivamente la nuova figura dell’U.G. nel quadro normativo esistente, ma considerando anche quello che si prevede che dovrebbe essere, a breve termine, il prodotto dalla riforma del codice di procedura civile e dell’ordinamento giudiziario.
Nessun commento:
Posta un commento