mercoledì 2 novembre 2011

UNIONE ITALIANA UFFICIALI GIUDIZIARI ASSEMBLEA DEGLI ASSOCIATI – ROMA 8 FEBBRAIO 2004 RELAZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE

Cari colleghi,
è dovere del Segretario Nazionale presentare al Congresso una relazione circa l’attività svolta dall’Associazione nel periodo successivo alla precedente Assemblea.
Non posso e non voglio sottrarmi a questo dovere anche se, come è facile intuire, la relazione sarà necessariamente breve perché breve è stato il periodo di mia gestione nella attuale qualifica di Segretario Nazionale.
Peraltro, prima di addentraci nel vivo di quanto è stato fatto e quanto si sta facendo, ritengo necessario spendere due parole, prive di sterile polemica, sul nostro recente passato.
L’U.I.U.G., sotto la guida del precedente Segretario Angelo D’Aurora e del Presidente Corrado Macchia, ha molto operato, con il fattivo sostegno della Segreteria e del Comitato Centrale.
Sono sicuramente ascrivibili a quei Dirigenti dell’Associazione momenti importanti, che hanno rappresentato l’acme dell’attività dell’Unione.
Ricordo con grande piacere e soddisfazione i periodi in cui, supportati dalle dichiarate volontà dell’allora Ministro della Giustizia On. Flick, subito dopo seguito dall’On. Diliberto, di liberalizzare finalmente la figura dell’ufficiale giudiziario, abbiamo percorso l’Italia in lungo ed in largo per divulgare la buona novella.
D’Aurora, Macchia, Nuccio ed Antonella Schepis, Tarquini, Castellano, Satolli, Lomonte, Tranquilli e tanti altri, oltre al sottoscritto ci siamo trasformati in novelli Giovanni Battista ed abbiamo predicato l’arrivo del “Redentore” incarnato dal D.D.L. che da un momento all’altro sarebbe stato presentato nelle sedi competenti.
Ad ogni incontro, ad ogni convegno, vi erano occhi estasiati di tanti colleghi ed iscrizioni in massa alla nostra Associazione.
E’ sicuramente ascrivibile in termini positivi alla gestione di D’Aurora e Macchia l’iscrizione dell’U.I.U.G. all’Unione Internazionale in posizione paritetica alla UIL-LISUG che fino ad allora aveva da sola rappresentato l’Italia nel contesto europeo e mondiale.
Rendiamo merito a chi merito ha avuto.
In egual misura peraltro, dobbiamo ricordare le soventi critiche, che sono state rivolte al segretario nazionale uscente da tutti i componenti la Segreteria ed il Comitato Centrale.
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A nulla sono valse le continue richieste di maggiore collegialità nelle decisioni da adottare, di maggiore coinvolgimento nella individuazione delle strategie politiche dell’Unione, nell’espressa volontà di contribuire anche concretamente e non solo in termini di idee, alla realizzazione del nostro progetto.
Le sordità manifestate da D’Aurora e Macchia, hanno fatto capire ai più che si stava personalizzando l’Associazione per scopi non propriamente statutari.
Ma la goccia, che ha fatto traboccare il classico vaso, è stata la presentazione di stages e corsi di aggiornamento per ufficiali giudiziari, realizzati senza neppure informare preventivamente gli altri componenti la Segreteria, sfruttando a proprio tornaconto economico l’immagine dell’U.I.U.G., il suo nome, il suo sito.
Da qui la lettera di sfiducia inviata al Segretario ed al Presidente. Da qui le dimissioni di D’Aurora, da qui la costituzione della nuova Segreteria.
Ricordo che in data 9 novembre 2003, quando cioè ho avuto l’onore e l’onere di assumere la carica che ancora rivesto, il primo dettato ricevuto dal Comitato Centrale, è stato quello di indire quanto prima l’Assemblea degli Associati.
Oggi, 8 febbraio 2004, abbiamo convocato, a distanza di appena tre mesi dalla mia elezione, l’attuale Assemblea che mai in tutta la vita dell’U.I.U.G. era stata riunita.
Il motivo principale che ci ha spinti ad essere qui presenti è stata la volontà di esprimere una democraticità ed una trasparenza che avevamo, noi tutti, agognato e richiesto.
Veniamo a quanto accaduto subito dopo la data del 9 novembre u.s.
Vado ovviamente ed in modo sintetico per flash così da essere assolutamente non dispersivo.
Il primo passo è stato quello di comunicare la modifica della Segreteria Nazionale alla Unione Internazionale, così da accreditare la nuova compagine e mantenere ininterrotto quel dialogo di collaborazione che, come meglio specificherò in seguito, potrà essere produttiva di proficui risultati.
Successivamente, abbiamo voluto riappropriarci del nostro mezzo di divulgazione, oggi non più il periodico “Il Portavoce”, bensì il sito internet che, come ho già detto in precedenza, era stato saccheggiato ed usato anche per fini non propriamente istituzionali.
Debbo dire che il trapasso non è stato indolore ed ho dovuto fare decisi interventi sia da un punto di vista telefonico che epistolare con Angelo D’Aurora.
Attualmente siamo rientrati in possesso del sito e lo stiamo utilizzando come “giornale on-line” con il fattivo contributo di Franco Laquidara, di Pino Lobrano e di Gennaro Marino.
A loro va il mio vivissimo ringraziamento per aver intrapreso, non senza grossi sacrifici di natura personale, una attività difficile ed impegnativa.
Abbiamo poi ripreso quei contatti, bruscamente interrotti, con l’Amministrazione Centrale onde verificare l’attualità delle nostre rivendicazioni.
Debbo riconoscere il merito al mio caro amico ed ottimo collega Nuccio Schepis di aver individuato immediatamente un collegamento con l’On. Valentino, Sottosegretario alla Giustizia, titolare della delega per le riforme.
Nuccio ed io siamo stati convocati quindi dall’On.Valentino e grande è stata la nostra soddisfazione nel verificare la disponibilità dello stesso verso il progetto della “libera professione” da sempre auspicato.
Ovviamente, dinanzi a tale apertura praticamente insospettata e di fronte alla proposta di far parte di una ristretta Commissione per lo studio del D.D.L. inerente la riforma professionale dell’Ufficiale Giudiziario, abbiamo iniziato immediatamente il lavoro di studio di tale D.D.L., ovviamente emendabile e perfettibile dietro consigli e suggerimenti.
Attualmente, il lavoro fatto ed elaborato nella stesura definitiva da Nuccio Schepis è sul tavolo sia dell’On.Valentino che del Sen. Magnalbò, quest’ultimo incaricato di predisporlo nella veste appropriata per la presentazione nelle sedi parlamentari.
Sono stato richiesto dal Prof. Fabrizio Giulimondi, Segretario Particolare dell’On. Valentino, di far pervenire un segnale positivo sull’iniziativa anche da un altro versante politico della stessa coalizione di maggioranza, l’U.D.C.
In effetti, l’On. Mario Baccini, Sottosegretario agli Affari Esteri, da me all’uopo sollecitato, ha inoltrato al suo omologo della Giustizia una lettera di compiacimento unita alla disponibilità ad intervenire positivamente nelle sedi deputate.
Mi sono successivamente attivato presso l’Unione Internazionale per far giungere anche dal versante europeo analogo documento di plauso che il Presidente Jaques Isnard ha immediatamente prodotto.
Infine, e questa è notizia di due giorno or sono, grazie al fattivo intervento del mio caro amico Prefetto Civitate, Consigliere Giuridico dell’On. Fini, sono stato ricevuto a Palazzo Ghigi dal Capo di Gabinetto del Vice Premier, Dott. Sfrecola, che mi ha intrattenuto per lungo tempo.
Sia al Prefetto Civitate che al Dott. Sfrecola ho illustrato la legittimità delle nostre rivendicazioni, la necessità di omologare la Categoria agli ufficiali giudiziari europei e di fornire finalmente all’utenza un servizio snello, celere, efficiente ed efficace, in grado anche di deflazionare l’attività puramente amministrativa del Magistrato, non toccando comunque la sua sfera valutativa.
Entrambi gli interlocutori si sono dimostrati sensibili alla problematica ed hanno espresso la possibilità di richiedere financo un autorevole intervento dello stesso On. Fini. In particolare il Dott. Sfrecola ha dato la sua disponibilità ad intervenire in termini positivi direttamente sul Ministro della Giustizia On. Castelli.
Questo, cari amici e colleghi è l’attuale stato dell’arte relativo al nostro progetto.
Molte circostanze dovranno essere favorevoli affinché lo stesso si possa finalmente concretizzare.
Dalla nostra parte, dobbiamo continuare ad essere fiduciosi ed incrementare il numero degli associati per documentare la volontà della Categoria di effettuare questo storico cambio generazionale.
Dobbiamo interagire non solo con l’ambiente politico, ma anche con quello giuridico (penso ad un fattivo coinvolgimento dell’Avvocatura) e sociale.
Crediamo fermamente di poter riuscire!
I Latini, nostro popolo guida, usavano lasciarsi con un saluto di incredibile positività: “AD MAIORA”.
Mi auguro veramente che le cose migliori per me, per voi, per noi tutti siano appena dietro l’angolo.
Ed allora, mettiamo la freccia e svoltiamo incontro al futuro!!
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Federico Ferraro

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